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Ridare “vita” ai morti per assicurare la continuità spirituale di una comunità, quella piccola-grande di Magomadas - solidale quanto silenzioso e austero borgo della Planargia - nel solco dei valori ereditati nel tempo. Per non dimenticare, dunque, nella consapevolezza che la nostra vita non può prescindere, nella gioia e nel dolore dell’esistenza umana, dai nobili esempi e dagli insiti valori di chi ci ha preceduti nello scorrere delle generazioni. Senza un passato che ci sostenga, la stessa vita è in bilico, perché ha delle basi precarie, ci sono meno certezze quand’anche sembri, soprattutto ai giovani, ai nostri ragazzi, che si possa fare a meno di voltarci indietro per leggere, studiare e fare propria la nostra storia, che è quella dei nostri avi.
E proprio questo sembra essere il messaggio pregnante del nuovo libro di Luciano Sechi, “Tanca ‘e Aldosa – La collina di terra rossa”, Edizioni Grafica del Parteolla 2024.
I testimoni-personaggi di Sechi, cui l’autore dà oggi voce, parlano da lì, dal cimitero del paese, dove improvvisamente le anime dei defunti ci dicono della loro vita osservando anche il presente. I temi di riflessione sono tanti, la suggestione è immensa, coinvolge profondamente il lettore, che ha subito l’idea di una comunità non di solo 600 abitanti circa, ma di un grande paese. Proprio così, perché la grandezza di Magomadas, così come degli altri piccoli centri dell’Isola, si misura in base alla sua storia, alla sua cultura, alle sue tradizioni, a quelle specificità che lo distinguono anche rispetto alle comunità più vicine. Ecco, allora, che l’insieme dei 377 comuni della Sardegna formano, con la propria gente, l’entità che chiamiamo popolo sardo.
Luciano Sechi è un figlio di Magomadas, ama il suo paese, da cui non si è mai voluto allontanare nonostante i percorsi di una carriera militare che spesso rende difficile la vicinanza con la comunità di provenienza. Alla quale, il Colonnello, ora in congedo, offre con limpida quanto orgogliosa generosità, tutto il proprio patrimonio culturale, eccelso quanto intriso di una grande umanità. E Magomadas, con fierezza, risponde al suo figlio, che a sua volta ne divulga il nome con le personali opere letterarie e poetico-musicali. In testa, “Dimonios”, l’Inno della Brigata “Sassari”, conosciuto in tutto il mondo.
Tanca ‘e Aldosa, presentato appena un mese fa, si è già imposto all’attenzione dei lettori per l’intuito del suo autore, che ha visto dunque, nell’evocazione dei defunti un doppio significato: il ricordo legato alla persona e il riaffacciarsi nel mondo dei vivi di figure, o anime, di cui c’è sempre tanto bisogno per non smarrire quei valori che la società consumistica tende spesso ad allontanare o ignorare, ma che si rivelano, con il loro richiamo, altrettanto spesso forieri di un’esistenza più rassicurante.
Tra i tantissimi che hanno letto e apprezzato il libro Luciano Sechi, uno, in particolare, né poteva essere altrimenti, è rimasto particolarmente colpito dall’opera del Colonnello. È il regista, autore e attore Alessandro Arrabito Campus, che a Magomadas, oggi e domani, giovedì 26 e venerdì 27 settembre, farà di “Tanca ‘e Aldosa” un’attesissima rappresentazione teatrale, che avrà inizio alle ore 20:00 in piazza Parrocchia, con proseguo al Museo del vino.
Qui di seguito, le interviste di Sardegna Live a Luciano Sechi e ad Alessandro Arrabito Campus, nel corso della conferenza stampa di due giorni fa.