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Per i vicini di casa la famiglia Gleboni era serena, senza alcuna tensione. "Mai sentito nulla, un litigio un problema - dice un anziano che abita al primo piano di una palazzina che fa ad angolo tra via Ichnusa e via Carloforte, a pochi passi dall'appartamento della famiglia Gleboni - Roberto era il più socievole: si fermava a parlare con noi. Due giorni fa li ho visti insieme, Roberto e la moglie, mentre tornavano dal supermercato dove avevano fatto la spesa. Stamattina tuonava e non ho sentito gli spari, ci siamo accorti di quello che era successo dalle ambulanze intorno alle sette".
"Sono sgomenta e incredula - dice una donna che attende di entrare nel palazzo dove vive la figlia e dove stamattina è avvenuta la strage - Sembravano una coppia affiatata, mia figlia che abita al piano di sopra non ha mai sentito un dissidio familiare in questa famiglia. La moglie poi era gentilissima: sabato scorso era salita nell'appartamento di mia figlia che aveva avuto problemi di salute per misurarle la pressione. Quello che è successo non ha una giustificazione c'è solo dolore".
LA RICOSTRUZIONE - Saranno gli inquirenti a ricostruire quello che è successo stamattina intorno alle sette in via Ichnusa, dopo aver sentito parenti e amici della coppia e dei loro figli. Fondamentale il racconto dei sopravvissuti per fornire dettagli importanti e cercare di comprendere cosa ha scatenato la follia omicida dell'uomo, da sempre appassionato di armi per uso sportivo. Di certo c'è che Roberto Gleboni, quando ha sparato con la sua semi automatica 7.65 detenuta legalmente, ha colpito tutte le vittime alla testa, come se ci fosse una determinazione a sterminare tutta la sua famiglia.
Secondo quanto ricostruito fino ad ora, intorno alle 7:00, Roberto Gleboni, nuorese di 52 anni, residente in via Ichnusa, operaio forestale, incensurato, per cause in corso di accertamento, ha esploso diversi colpi di arma da fuoco con una pistola calibro 7.65, legalmente detenuta. Ha ucciso la moglie, Maria Giuseppina Massetti di 43 anni, la figlia Martina di venticinquenne, e ferito altri due figli minori di 14 e 10 anni.
L’omicida, dopo aver sparato anche a un vicino di casa, Paolo Sanna, 69 anni, incontrato casualmente sul pianerottolo, ha raggiunto l’abitazione della madre Maria Esterina Riccardi, in via Gonario Pinna. Dopo averla aggredita e ferita gravemente con un colpo di pistola, si è tolto la vita con la medesima arma. Il figlio più piccolo Francesco, 10 anni, e il vicino Paolo Sanna, dopo aver lottato con tutte le forze rimaste, sono morti in serata all'ospedale San Francesco di Nuoro. Sarebbero fuori pericolo il figlio di 14 anni e la mamma Maria Esterina.
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