In Sardegna

Dopo l’inchiesta di Report interviene il Presidente di Anci Sardegna: “Ha fatto credere che siano i sardi ad aver contagiato il resto d’Italia”

"In un mondo normale domani, in Sardegna, si terrebbero le nuove elezioni regionali. Ma non viviamo in un mondo normale”

Dopo l’inchiesta di Report interviene il Presidente di Anci Sardegna: “Ha fatto credere che siano i sardi ad aver contagiato il resto d’Italia”

Di: Redazione Sardegna Live


“Sul conato di sentire ciò che in realtà sapevano anche le pietre potrei anche tacere. In un mondo normale domani, in Sardegna, si terrebbero le nuove elezioni regionali.  Ma non viviamo in un mondo normale”. 

Inizia con queste parole il post pubblicato dal Presidente di Anci Sardegna di Emiliano Deiana subito dopo la messa in onda dell’inchiesta portata avanti da Report sulla movida dell’estate in Sardegna e le rilevazioni di alcuni consiglieri di maggioranza.

“Se c’è questo parere del Comitato Tecnico Scientifico lo tirino fuori velocemente perché altrimenti le istituzioni autonomistiche perdono anche il residuo di credibilità che gli rimane. 

Se il parere non c’è si dica che hanno preso una decisione politica perchè i soldi di pochi valgono più della salute di tutti i sardi. 

Ma una cosa voglio aggiungerla. Sulla trasmissione: Report ha traslato la problematica. Ha fatto credere che siano i sardi ad aver contagiato il resto d’Italia. Mentre il VIRUS è arrivato sulle ali dei turisti.  Le vere vittime di questo “contesto” malsano sono i sardi e la Sardegna.  Perché nessuno - il Governo in primis - non ha proibito l’invasione di torme di turisti, senza controlli sanitari in ingresso che hanno fatto ammalare primi far tutti i lavoratori sardi del turismo. 

Venivano, questi, dopo aver fatto il giro d’Europa: da Ibiza a Malta. Per poi sbarcare in Costa e impestare tutto l’impestabile. Report conferma come i sardi siano un inciampo della storia.

Di cosa succede qui, oltretirreno, non ne frega nulla a nessuno.  Questo ci dovrebbe consigliare che serve - oggi più che mai - una classe politica che ha testa e cuore in Sardegna, che il modello turistico fin qui costruito è un modello dello sfruttamento e del vassallaggio moderno, che la nostra terra ha diritto ad autodeterminarsi in maniera autorevole e umana.  Al posto della disumanità autoctona e continentale che abbiamo subito e continuiamo a subire - conclude Deiana -. 

Diceva un poeta francese: “esiste in mezzo al tempo la possibilità di un’isola”. 

Sta a noi riprendere in mano la nostra vita e il nostro futuro”. 

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