“Come ci possono accusare di essere una comunità omertosa?” Con profondo dispiacere e tanta rabbia il sindaco di Bono, Michele Solinas, ai microfoni di Sardegna Live, parla di “una campagna diffamatoria” messa in atto da qualche giorno contro il suo paese. Il primo cittadino non ci sta, difende la propria comunità e spiega cosa è accaduto la notte del 31 agosto scorso. Solinas precisa subito che la ricostruzione di quanto successo ed emerso finora non corrisponde alla verità e per questo desidera fare chiarezza. “Non ci sto a far passare la mia comunità per omertosa e respingo fortemente le accuse di chi ha affermato che è mancata da parte nostra la collaborazione con le forze dell’ordine per denunciare un fatto così grave”.

LA RICOSTRUZIONE – La notte del 31 agosto, alle ore 4:30, a Bono, un cane sordo e cieco è stato preso a calci per poi morire dopo tre giorni di agonia, martedì 3 settembre. Un episodio terribile e crudele portato alla luce sui social. “Il cane non è stato aggredito da un gruppo di ragazzini, ma da singolo che ha sferrato tre calci al povero animale. Secondo quanto appreso, si tratta oltretutto di una persona che non abita nemmeno nel nostro paese, ma si trovava da noi per la festa del patrono, San Raimondo”. Perché nessuno parla? “Perché c’è un solo testimone, ovvero un signore che non ha esitato a chiamare immediatamente i carabinieri. Giunti sul posto, è stata poi chiamata un’ambulanza veterinaria e il cane è stato trasportato in clinica a Sassari”, spiega il sindaco. “I bar a quell’ora, 4:30 della mattina, era tutti chiusi – continua il primo cittadino - e dai video delle telecamere di sorveglianza emerge che l’aggressione è durata pochi secondi e che nel punto dell’accaduto non ci sono altre persone”.

Nella ricostruzione, Michele Solinas specifica che il cane non era un cane randagio, come invece è stato detto, ma aveva una dimora.

CONTRO LA VIOLENZA - Il sindaco specifica che, una volta a conoscenza di quanto successo, si è subito reso disponibile con le forze dell'ordine, consegnando video e presentando una querela contro ignoti. “Dipingere la nostra comunità come una comunità violenta, omertosa e poco collaborativa è ingiusto e totalmente falso, perché se così fosse nessuno avrebbe chiamato i carabinieri, come invece è stato fatto all’istante”, dice, piccato, Michele Solinas.  

LA COMUNITÀ DI BONO - “Contro la nostra comunità è stato scritto di tutto ingiustamente – precisa il sindaco -. La nostra è una comunità solidale, laboriosa, in cui vivono tante associazioni, che ha un alto grade di istruzione, dove non si registrano casi di violenze nei confronti di persone e animali. Quanto accaduto non può dipingere il nostro paese come violento e permettere alle persone di giudicare e diffamare senza conoscere la realtà dei fatti”.

DENUNCE - Michele Solinas, quindi, annuncia: “Mi riservo di querelare tutte quelle persone che via social continuano a infangare la nostra comunità. Io amministro una comunità sana, che non ha quel tipo di problemi e se ci fossero non mi tirerei mai indietro affinché sia garantita la sicurezza di tutti”.

Il sindaco, infine, spiega che l’amministrazione comunale è sempre stata sensibile al benessere degli animali nel territorio: “A tutti i cani che in questi anni abbiamo recuperato abbiamo trovato una casa, una famiglia, senza lasciarli nel canile”.