Sassari

Sassari: dopo crociera bimba di 9 anni si presenta in classe, ma non c'è nessuno

Un viaggio prenotato da tempo: una crociera in territorio nazionale, con controlli e precauzioni

Sassari: dopo crociera bimba di 9 anni si presenta in classe, ma non c'è nessuno

Di: Giammaria Lavena


Un episodio tutt'altro che prevedibile. Questa mattina La Nuova Sardegna ha riportato l'esperienza di una bimba sassarese, rientrata a scuola dopo un crociera, e trovatasi, al suo arrivo, in un'aula deserta. Quando la paura si insinua nelle menti non lascia spazio a niente, se non a un istinto di preservazione e individualismo. 

E' ciò che è successo in una scuola elementare dell'hinterland sassarese. Come racconta il quotidiano sardo, la piccola di nove anni, arrivata in classe dopo il viaggio, si è ritrovata da sola; nessun compagnetto ha risposto presente all'appello, quando la bimba, confusa, rivolgendosi alla madre ha chiesto: "Perché non sono venuti? Io sto bene, mica li avrei contagiati?".

"Il viaggio era già pagato e la situazione Covid non era ancora precipitata - ha spiegato la donna -. Così abbiamo deciso di partire. Ho preferito non dire nulla di questa crociera, ma mia figlia era talmente eccitata che alla fine ne ha parlato con i compagni, e la voce si è diffusa". La mamma aveva già parlato col dirigente scolastico, spiegando che si trattava di un viaggio all'interno del territorio nazionale, e che il Dpcm per questi casi non prevede né test né isolamento. 

Prima di salire nella nave Costa Smeralda, la donna ha evidenziato la rigidità dei controlli: "Tampone naso faringeo per tutti, processato in mezz'ora: tutti negativi". I passeggeri sono pochi e l'imbarcazione è relativamente vuota. Ogni persona a bordo "aveva dietro una squadra con lo spray e lo straccio in mano che la seguiva". "Ci sentivamo più sicuri là in mezzo al mare, che dentro una scuola", sottolinea la madre della bimba. 

Al termine della crociera, la famiglia è rientrata a casa. Il giorno dopo, come da prassi, la piccola è tornata a scuola, accompagnata dalla mamma, ma una maestra le accoglie con queste parole: "Guardi che la bimba non può entrare". Mostrata la mail del dirigente scolastico, la docente ha dato il via libera.

La sera prima l'acceso dibattito nella chat delle mamme: "Tutte avevano deciso di non mandare i propri figli a scuola - spiega ancora la donna -. Una mi ha chiesto di far fare il tampone alla bimba, senza conoscere le precauzioni adottate. Ci avevano già condannati, non ho chiuso occhio". L'indomani l'avvertimento alla figlia: "Potresti ritrovarti da sola, le altre mamme temono tu possa avere il virus". Come previsto, in classe, un deserto: solo due su venti la mattina si sono presentati a lezione.

"Mai in così tanti anni i genitori si sono riscoperti così uniti, coesi e solidali. Lo hanno fatto solo per una decisione irrazionale e cattiva, presa di pancia, senza considerare le conseguenze". La bimba, oggi, non farà ritorno in classe, non in quella. Si trasferirà in un altro istituto. "Il dirigente è stato corretto e comprensivo, e autorizzerà il trasferimento. Capisco il panico e le incertezze, ma non posso tollerare l'ignoranza e la mancanza di rispetto. Mia figlia ha seguito ogni precauzione ed è stata trattata come un'appestata. Sono cose che segnano".

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