Sestu

Maria Elena Garau: “Ai tempi del Covid? Anche il voto sembra non essere più un diritto pienamente garantito”

La lettera di una sestese che fa ampiamente riflettere: “Ho chiesto un intervento al Prefetto di Cagliari, al Presidente della Regione Sardegna e alla Sindaca di Sestu”

Maria Elena Garau: “Ai tempi del Covid? Anche il voto sembra non essere più un diritto pienamente garantito”

Di: Alessandro Congia


Una lettera che fa riflettere, di una sestese, Maria Elena Garau, che riassume la condizione psicologica di chi vive una situazione non particolarmente facile. Ecco integralmente il testo inviatoci dalla donna alla nostra redazione: "L'articolo 48 della Costituzione Italiana sancisce che l'esercizio del voto è un dovere civico di tutti i cittadini, uomini e donne, e non può essere limitato. Nel 2020 invece mi trovo più che mai limitata da un sistema organizzativo che fa acqua da tutte le parti. Non basta il dover vivere la triste condizione fisica e psicologica legata alla positività al Covid-19 e all'isolamento domiciliare che comporta la perdita di qualsiasi contatto fisico con familiari e amici in attesa di poter far uscire questo maledetto virus dal mio corpo – scrive Maria Elena Garau - non basta l'attesa per i tardivi referti dei tamponi a cui si sono dovuti sottoporre tutti coloro che mi sono stati vicini. Non basta il dover percepire la paura della gente al solo pensiero di toccare un tuo qualsiasi oggetto attraverso il quale pensano possa trasmettersi il contagio. Non basta la sfortuna di vivere una situazione che ti allontana dalle tue abitudini, dagli affetti e dalla tua quotidianità lasciandoti impigliata in una rete in cui il virus la fa da padrone. Forse per la prima volta nella mia vita potrei essere costretta a non esprimere il mio voto ed è per evitare ciò che, attraverso una pec, ho chiesto un intervento al Prefetto di Cagliari, al Presidente della Regione Sardegna e alla Sindaca di Sestu, cittadina in cui vivo e che purtroppo da alcuni giorni ha registrato numerosi focolai di Covid che hanno determinato un'impennata del numero dei contagi e hanno fatto si che aumentassero considerevolmente i numeri dei cittadini in quarantena ospedaliera o domiciliare o in isolamento fiduciario. Purtroppo - dice tra le righe la donna - pare che sulla base di alcune circolari regionali sia consentito votare solo agli elettori dei Comuni in cui è ubicata una struttura sanitaria avente il reparto Covid, quindi in Sardegna tale tipologia di voto è possibile solo nel Comune di Nuoro. Questa situazione  impedirà a me e a tanti altri di poterci recare alle urne per adempiere al nostro diritto e dovere di votare. Sono cresciuta con i principi di democraticità che ho avuto la fortuna di studiare fin dalla scuola, quando ancora ci insegnavano l'educazione civica; ho sempre creduto nelle istituzioni e non mi sono mai tirata indietro davanti ai miei doveri perciò pretendo che in un momento così delicato chi ha il compito di gestire l'emergenza mi stia vicino e mi metta nella condizione di partecipare costituzionalmente alla vita della mia comunità. Non mi vergogno di dire che sono positiva al covid-19, non mi vergogno di espormi per farmi portavoce di tutti coloro che in questo momento devono convivere con il virus e non mi vorrei dover vergognare di essere cittadina italiana, sarda e sestese. Nessuno può togliermi il diritto di voto, la massima espressione di libertà che io intendo manifestare in modo democratico, nessuno può negarmi questo diritto che per me ha sempre rappresentato anche un importante dovere a cui non voglio rinunciare. So bene che le mie parole potranno dare fastidio a qualcuno – conclude Maria Elena Garau - che verranno probabilmente strumentalizzate e politicizzate da chi non riuscirà sicuramente a cogliere il vero significato delle mie intenzioni ma penso che la libera espressione di pensiero sia una delle poche cose che forse oggi ci sono rimaste, pertanto preferisco accettare le critiche di chi, vista la mia situazione familiare, le riterrà poco opportune piuttosto che limitarmi nell'esprimere ciò che sento. Concludo invitando ad andare a votare tutti coloro che hanno la possibilità di recarsi alle urne, esprimete il vostro diritto anche per noi che non possiamo farlo”.

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