“Avevo sentito parlare di Maria Carta e l’avevo intravista sul video, poi me la sono trovata di fronte all’improvviso ed ho provato una forte emozione come chi ritrova una persona del proprio sangue o chi ritorna nella propria terra dopo una troppo lunga assenza. Il suo bel viso, la fierezza e insieme la grazia del suo portamento, più che un simbolo, sono una personificazione di quella Sardegna intangibile e indomita che ho sempre amato. Quando la sua voce calda e potente si alza e riempie lo spazio, si aprono infiniti orizzonti che scendono nella storia. Dopo aver conosciuto Maria Carta, ancora una volta affermo che i soli grandi uomini della Sardegna sono le nostre donne”. Con queste parole lo scrittore Giuseppe Dessì descrisse, nel 1974, la splendida Maria Carta, che oggi 24 giugno, avrebbe compiuto 90 anni.

Maria Giovanna Agostina Carta nacque a Siligo il 24 giugno 1934 in Via Brigata Sassari, da Giovanna Maria Delogu e da Antonio Carta (che morì quando lei aveva solamente otto anni). Come si legge in un testo scritto da Maria Antonietta Seu Deiana e tratto dal libro “Siligo, storia e società”, prese il nome di Giovanna perché nacque il giorno della festa di S. Giovanni e Maria Agostina per ricordare la nonna materna (sennorese di nascita).

“Fin da bambina – si continua a leggere - mostra di avere una bella voce, lavora e canta, canta e lavora. Il suo primo pubblico è la gente del paese: le donne che assieme a lei raccolgono le olive, le donne che sarchiano il grano, le donne che lavano i panni al fiume, i pastori, i contadini. Impara i canti natalizi e la messa in latino dal parroco del paese. Canta in chiesa durante le novene, nei riti della Settimana Santa e alle messe solenni. Poi inizia a cantare nelle piazze con i cantadores, considerati da sempre i pilastri del canto sardo”.

Ecco alcune delle sue principali tappe: Nel 1957, a 23 anni, fu eletta Miss Sardegna, nel 1958 si trasferì a Roma, a 26 anni sposò Salvatore Laurani, sceneggiatore e nel 1972 Ennio Morricone le fece incidere la sigla dello sceneggiato TV “Mosè”, nel 1971 uscì il suo primo disco “Paradiso in Re”.

Nel 1975 pubblicò una raccolta di poesie, “Canto rituale - Roma Coines”, nel 1976 venne eletta Consigliere Comunale di Roma nelle liste del Partito Comunista Italiano e nel 1981 nacque suo figlio David. Ricca anche la sua carriera di attrice, ad esempio, tra i tanti ruoli, interpretò la madre nel “Padrino Parte II” con Robert Deniro e Marlon Brando di F. Coppola. Cantò nei teatri e nelle cattedrali più importanti del mondo e fu anche invitata dal Presidente sovietico Micail Gorbaciov a Stoccolma per la festa del Premio Nobel. Nel 1989 dovette dire addio alla mamma e nello stesso anno scoprì di essere affetta da una grave malattia.

“La malattia la porta spesso ad arrendersi, ma lei continua a lottare e partecipa a tantissime trasmissioni: è ospite di Maurizio Costanzo, di Pippo Baudo, di Gigi Marzullo, di Wilma de Angelis, di Red Ronnie, canta a S. Remo, partecipa al raduno musicale Icnos di Sedilo e il 29 maggio del ’93 Maria è a Siligo invitata ufficialmente dall’Amministrazione Comunale. I giornali sardi riportano la notizia dell’avvenimento. I manifesti affissi in tutto il territorio del Meilogu e in altri paesi vicini annunciano a caratteri cubitali: “Siligo incontra Maria Carta”, scrive Maria Antonietta Seu Deiana.

La vita di Maria Carta si spense a Roma il 22 settembre 1994, a 60 anni, dopo una brutta malattia scoperta cinque anni prima e di cui parlò al “Maurizio Costanzo Show”. La cantante riposa nella tomba di famiglia, nel cimitero di Siligo, piccolo comune di circa 780 abitanti, nella regione storica del Meilogu, provincia di Sassari.

Nel video in basso Maria Carta canta con i Tazenda la canzone "Le memorie della musica" che nel 1993 la commissione selezionatrice di Sanremo aveva bocciato.