Paolo Truzzu interviene commentando le notizie di questi giorni e sul caso nazionale del numero contagi da Covid amplificato dalle testate giornalistici nazionali: “Ve lo dico con sincerità, sapere dove qualcuno ha preso il virus poco mi interessa. Mi interessa invece molto di più la nostra e vostra sicurezza. La sicurezza che avremmo avuto se i test “costituzionali” oggi e “incostituzionali” allora si fossero fatti, come chiedeva il Presidente Solinas, non per chiudere l’Isola agli “untori”, ma per garantire maggiore serenità a tutti e tracciare per tempo eventuali focolai”. Lo ammette senza dubbi il primo cittadino, da palazzo Bacaredda, che aggiunge: “La sicurezza che avevamo a giugno e luglio, quando dopo 60 giorni di apertura i contagi erano praticamente zero. E non perché i sardi siano dotati di un dna nuragico che li rende più forti e resistenti al virus, ma semplicemente perché sono stati più attenti e ligi. Magari rinunciando a vacanze all’estero e a frequentare luoghi particolarmente affollati. Del resto ciò che accade dipende sempre da noi, dalle nostre scelte. Anche se è sempre più facile attribuire le responsabilità agli altri”.

“La sicurezza che a mio parere dovremmo avere anche oggi, al di là degli articoli di alcuni giornali sensazionalistici e un po’ terroristici. Perché è vero i contagi in città sono passati in una settimana da 9 a 28, ma è anche vero che si tratta per lo più di asintomatici o soggetti con sintomi lievi. Tant’è vero che oltre il 90% - sostiene Truzzu - è in isolamento domiciliare.
Questo significa che non ci sono rischi? Ovvio che no, anche perché un mondo senza rischio ancora non l’ho conosciuto. Significa però che la situazione rispetto alla primavera è decisamente più sotto controllo. La sicurezza che avremo nel futuro prossimo se manterremo tutti comportamenti responsabili. Perché utilizzare la mascherina in luoghi affollati e chiusi, anche se non piace a nessuno, limita i rischi ed è una forma di rispetto nei confronti di chi lavora e ha già avuto una chiusura e sicuramente non puó sopportarne un’altra. Alcuni ultimi pensieri a scanso di equivoci – conclude il sindaco di Cagliari Truzzu - il virus c’è e dobbiamo imparare a conviverci, e probabilmente sarà una convivenza lunga, un nuovo lockdown non è a mio parere nemmeno minimamente pensabile e alcune delle misure imposte dal Governo non le condivido, ma sono un Sindaco ed è mio dovere cercare di farle rispettare”.