In Sardegna

Lo sapevate? Catch-22, la serie griffata George Clooney è stata girata in Sardegna

Per l'occasione, l'ex aeroporto di Olbia-Venafiorita è divenuto la base aerea americana di Pianosa. Alcune scene anche a Capo Testa e Capo Ceraso

Lo sapevate? Catch-22, la serie griffata George Clooney è stata girata in Sardegna

Di: Giammaria Lavena


Il 17 maggio del 2019 la Serie Tv “Catch-22”, diretta da George Clooney in collaborazione con Grant Heslov e a Ellen Kuras, è apparsa per la prima volta nel piccolo schermo, catturando l’attenzione di curiosi e appassionati delle vicende storiche di cui essa racconta. Adattamento dell’omonimo romanzo “Comma 22”, scritto nel 1961 dallo statunitense Joseph Heller, racconta di un giovane soldato di nome John "Yo Yo" Yossarian, bombardiere dell'United States Army Air Forces durante la Seconda Guerra Mondiale. Yo Yo, furioso perché l'esercito continua ad aumentare le missioni necessarie prima del congedo di servizio, tenta in tutti i modi di evitarle arrivando a fingere di essere uscito di senno, ma scopre l'esistenza di una legge militare piuttosto strana e di difficile comprensione, che specifica come un uomo che vuole evitare le missioni non possa considerarsi pazzo in quanto è razionalmente giusto aver paura per la propria vita e sicurezza. Cercando di evitare le missioni il soldato viola appunto il comma 22, da cui prende il nome la serie.

PALCOSCENICO ISOLANO

Le scene della miniserie sono state girate in varie località dell'Italia: tra queste Viterbo, Sutri e alcune zone della Sardegna. Proprio la location principale, da cui partono tutte le missioni degli aviatori, si trova nell’Isola: si tratta dell’aeroporto dismesso di Olbia-Venafiorita, divenuto per l’occasione la base aerea americana di Pianosa. Hangar, torri di controllo e tende per i soldati sono stati allestiti al suo interno, oltre a camionette, jeep militari e aerei da guerra statunitensi, in un viavai di mezzi che freneticamente si alternano. Centinaia di comparse hanno studiato il ruolo da interpretare presso l’ex aeroporto olbiese. Oltre ai vari mezzi bellici, presso Venafiorita è stato simulato anche uno spettacolare bombardamento notturno. Ma non soltanto Venafiorita: alcune scene sono state infatti girate a Capo Testa, promontorio del nord Sardegna, precisamente in località Funtanaccia, a pochi chilometri da Santa Teresa Gallura. Teatro delle vicende narrate è stato anche Capo Ceraso, a pochi passi da Olbia. 

AEROPORTO DI VENAFIORITA

Oggi l’aeroporto di Olbia-Costa Smeralda registra milioni di passeggeri ogni anno, fra turisti che arrivano da ogni dove per trascorrere le vacanze in Sardegna e abitanti dell’Isola in volo verso altre mete. Ma prima che l’incremento del traffico aereo richiedesse un’infrastruttura più ampia e attrezzata, nel capoluogo gallurese l’aeroporto di riferimento era proprio quello di Venafiorita, il primo in assoluto a Olbia. Inaugurato il 15 maggio 1927, dotato di idroscalo e di campo di aviazione poi intitolato a Fausto Noce, dall'anno successivo divenne operativo per i voli civili. Distante un paio di chilometri dal suo successore, Venafiorita venne costruito lungo la strada per Loiri, in quella che oggi è via Ernesto Cabruna. Proprio durante la Seconda Guerra Mondiale venne danneggiato dai ripetuti bombardamenti, dopo essere divenuto sede di una squadriglia aerea tedesca. 

Dopo la guerra, dall’aeroporto gallurese sono partiti i primi voli civili, interrotti nel 1954 per via dell'esiguo numero di passeggeri. Dieci anni più tardi la rinascita con Alisarda (poi Meridiana) e la crescente richiesta che portò inesorabilmente al capolinea dello stesso Venafiorita, troppo piccolo per reggere quel boom di arrivi e partenze. Così, a poca distanza venne costruito il Costa Smeralda, dove nel 1969 venne trasferita la stazione metereologica e nel 1974 tutti i voli. Oggi l'ex aeroporto ospita il 10º Nucleo elicotteri Carabinieri, e recenti progetti ipotizzano il recupero dell'area e la costituzione di un polo aeronautico.

Venafiorita, anno 1966: inaugurazione del Nord 262, nuove aeromobile della Alisarda. Foto: Archivio G. Izzo.

CATCH-22: DALLE PAGINE DI HELLER ALLA CINEPRESA DI MIKE NICHOLS

Nel 1961 Joseph Heller pubblicò il suo romanzo Comma 22. Basato su esperienze personali dello stesso scrittore, aviatore nell’USAF durante la Seconda Guerra Mondiale, rappresenta una feroce critica ad essa, narrando le disavventure di un gruppo di aviatori statunitensi appartenenti a uno stormo di bombardieri operante in Italia durante quegli anni. Il romanzo, da cui ha preso il nome anche il cosiddetto paradosso del Comma 22, è considerato il punto di partenza della letteratura postmoderna americana. Il paradosso davanti a cui si troverà il protagonista è proprio quello del comma 22: chi desidera andare in missione aerea è abbastanza pazzo da essere tenuto al suolo, chi invece ammette di essere impazzito allora è abbastanza lucido per poter volare, poiché sarebbe folle il contrario. Tutto ciò evidenzia le assurdità non solo pratiche, ma anche psicologiche della guerra.

L’imponente opera di Heller, prima di essere trasposta nell’adattamento seriale, apparve al cinema nella pellicola diretta dal regista premio Oscar Mike Nichols, che però non riuscì appieno nel suo intento di rendere onore al romanzo. Dall’esigenza di raccontare i delicati temi affrontati da Heller in un’opera più approfondita è nata proprio la serie. Grazie a un cast di assoluto livello che, oltre allo stesso Clooney (attore oltre che regista), ha visto protagonisti anche Hugh Laurie (celebre dottor House), Giancarlo Giannini e Kyle Chendler, Catch-22 ha ottenuto recensioni positive e apprezzamenti da parte della critica. Un’ambiziosa produzione internazionale che ha saputo raccontare con diligenza il dramma della guerra e tutto ciò che ne consegue.

La troupe di Nichols durante le riprese del film Catch-22.

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