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Sassari. Nicu Gudi, il rapper che insegna a non mollare mai

Intervista sul suo nuovo disco, “La matassa mixtape”: “La vita di chiunque è disordinata, ma proprio per questo assume spesso un significato profondo”

Sassari. Nicu Gudi, il rapper che insegna a non mollare mai

Di: Alessandra Leo


È una storia di immenso amore per la musica, determinazione, dedizione e impegno quella di Nicolò Pirri, in arte Nicu Gudi, cantautore e rapper 30enne originario di Sassari e trapiantato a Milano.

Una storia che ha il dolce sapore di una favola, dopo aver superato alcune amarezze che Nicu ha saputo affrontare e trasformare in una vera e propria corazza che l’ha reso più forte, sia nella vita che nella sua carriera da artista.

Sardegna Live ha intervistato questo giovane pieno di ambizioni e allo stesso tempo con i piedi per terra, scoprendo un ragazzo che merita pieno riconoscimento per essersi messo in gioco e aver seguito una grande passione in un periodo storico poco florido per le nuove generazioni.

Proprio ieri, giovedì 21 marzo, è uscito il suo nuovo disco, “La matassa mixtape”, anticipato da alcuni curiosi video realizzati in piazza d’Italia a Sassari e in piazza Affari a Milano, dove sorgevano matasse enormi, che hanno spopolato sul web durante i giorni scorsi e di cui lui stesso ci svelerà il significato.

Ciao Nico e benvenuto su Sardegna Live. Quando e come hai iniziato ad appassionarti alla musica rap?
“Ciao a tutti e grazie a Sardegna Live per questa opportunità. La musica rap ha fatto parte della mia vita fin da ragazzino, sono cresciuto a stretto contatto con ragazzi più grandi che erano rapper, quindi è stato naturale affacciarmi a questo mondo, soprattutto a Sassari dove questa cultura è particolarmente radicata.
Inizialmente ero appassionato in particolar modo di rap italiano, poi un amico che era stato negli Stati Uniti mi ha fatto conoscere quello americano e me ne sono totalmente innamorato”.

Da quanto tempo hai iniziato a scrivere e comporre?
“Essendo cresciuto con i rapper, ho deciso di provare anche io a fare musica, soprattutto dopo che alcune persone mi hanno dato fiducia e ho sentito la passione aumentare sempre di più. Ho cominciato una decina di anni fa”.

I tuoi amici ti hanno sostenuto?
“Assolutamente sì, tutt’ora sono circondato da amici che si occupano di musica e molti sono riuscito io stesso ad avvicinarli all’arte e al rap in particolare. Sono legato a loro dall’amicizia, ma anche dalla musica che unisce e rende i rapporti più ricchi e stimolanti”.

Hai avuto l’appoggio della tua famiglia?
“Sì, anche se, soprattutto inizialmente, c'era la preoccupazione per il mio futuro lavorativo quindi in famiglia avrebbero voluto che trovassi il ‘posto fisso’, cosa che, comunemente, si pensa che l'arte non possa offrire. Ma qualsiasi tipo di lavoro al di fuori della musica per me sarebbe una tortura, tanto che per seguire a 360 gradi questo sogno ho abbandonato il mio precedente lavoro da corriere. Uno dei miei obiettivi è cercare di convincere gli scettici che una passione può davvero rendere la vita più magica e che rappresenta un lavoro a tutti gli effetti, non esiste solo l’ufficio. Ed è per questo che il mio ultimo disco, ‘La matassa mixtape’, è dedicato a tutti”.

Puoi spiegarci qual è il messaggio che vuoi mandare, prima attraverso i video realizzati a Sassari e a Milano, con le matasse giganti aggiunte in post produzione, poi attraverso il tuo ultimo disco.
“La matassa rappresenta la vita di ognuno di noi, un filo intricato difficile da sciogliere mentre il destino, rappresentato da un gatto, gioca con essa rendendola ancora più disordinata, ma dandole spesso un senso che la rende unica e speciale”.

Qual è il singolo più significativo per te?
“Sicuramente ‘Cose nere’. Le cose nere sono pensieri negativi che fanno soffrire, in questo pezzo parlo del periodo in cui avevo tante ‘cose nere’ dentro a causa di un lutto che mi aveva segnato, ma allo stesso tempo la mia carriera stava diventando sempre più concreta, quindi soffrivo ma ero anche concentrato sul lavoro e molte persone mi accusavano di essere freddo. Non sapevano, però, del grande lavoro interiore che facevo costantemente per trovare una forza che non sapevo neanche di avere in modo da superare quel momento difficile e contemporaneamente concentrarmi sulla musica”.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
“Intanto sarò in live a Sassari il prossimo 30 marzo al Vintage. Adesso voglio concentrarmi sul presente, ma sto comunque continuando a scrivere e a raccogliere idee, il mio obiettivo è farmi conoscere da più persone possibili, soprattutto quelle ‘scettiche’, come dicevo prima, ed estranee al mondo rap, incuriosendole e facendo capire loro il significato delle mie canzoni”.

E noi ti auguriamo di continuare a realizzare i tuoi sogni, Nicu. A presto e alla prossima intervista!

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