Sono passati sette giorni da quando Graziano Mesina ha fatto perdere le sue tracce, poco prima che la condanna a trent'anni per traffico di stupefacenti divenisse definitiva.

Una settimana di latitanza a 78 anni, e ogni giorno che passa diviene più difficile per gli inquirenti ricostruire i movimento dell'ex primula rossa del banditismo sardo. Tante le piste seguite: dalla fuga in gommone verso la vicina Corsica a quella in Tunisia (dove non è prevista l'estradizione), dal rifugio in Gallura al nascondiglio in Barbagia, forse nella stessa Orgosolo.

Quel che è certo è che alla sua età e con diversi acciacchi, Mesina sta contando sull'appoggio di qualche fiancheggiatore fidato. Non è certo pensabile che si sia dato alla macchia nelle montagne come in gioventù. A Orgosolo e su tutto il territorio regionale, intanto, proseguono ricerche e perquisizioni per individuare il covo di Gratzianeddu.