Cagliari

Via Cinquini, siringhe e tossici. Polastri e Lai: “L’ex Circoscrizione? Da Demolire, subito un giardino per i residenti”

I Consiglieri Comunali Marcello Polastri e Loredana Lai, con un’interrogazione a palazzo Bacaredda, puntano il dito contro Area (Ente regionale)

Via Cinquini, siringhe e tossici. Polastri e Lai: “L’ex Circoscrizione? Da Demolire, subito un giardino per i residenti”

Di: Alessandro Congia


“Basta degrado nelle adiacenze dell’ex sede circoscrizionale e dei vicini terreni tra via Sirai, Cinquini e Serbariu, quella zona è da trasformare in risorsa verde per la città”. Lo chiedono a gran voce, con tanto di interrogazione scritta rivolta al sindaco e agli assessori competenti, i consiglieri comunali Marcello Polastri e Loredana Lai: “Premesso che L’ex sede della Circoscrizione comunale di via Cinquini, di proprietà dell’Agenzia regionale Area – scrivono i due esponenti di via Roma - è un rudere che da 20 anni almeno, favorisce quanti sono soliti consumare droghe al suo interno, compiere azioni dannose e scaricare rifiuti, disturbando così la quiete pubblica, offrendo inoltre una immagine indecorosa e non completamente sicura della nostra città. Svariati rifiuti, tra i quali diverse migliaia di siringhe, si accumulano dentro e tutt’attorno a questo stabile abbandonato ai piedi del colle San Michele, da quando entrò in funzione la nuova sede della Circoscrizione comunale in via Montevecchio. Erbacce, spazzatura, escrementi anche umani e residui di bivacchi, sono citati in decine di articoli di giornale che hanno reso edotti i più sulla disperazione che affligge quanti abitano in zona e si vedono come costretti ad alternare sentimenti di rabbia alla rassegnazione, nel vedere che questa situazione non è affatto cambiata ed anzi, negli ultimi anni è addirittura peggiorata. Considerato che Il “caso” del rudere di via Cinquini incuriosisce perché rappresenta un problema irrisolto nonostante ampiamente trattato dal Consiglio Comunale di Cagliari: riunioni e gettoni di presenza dedicati ad azioni che sono risultate vane, al pari di petizioni popolari”.

La storia

“Il Comune di Cagliari, con un provvedimento urgente – proseguono nel documento Polastri e Lai - demandò per qualche anno ad una ditta specializzata, di provvedere al risanamento dei luoghi bonificandoli e recuperando, fra gli altri, diversi sacchi di rifiuti pericolosi. Nel 2012, l’allora Sindaco di Cagliari, obbligò l’AREA (considerata proprietaria dell’edificio), a chiudere e a mettere in sicurezza la costruzione, murando varchi d’accesso e finestre. In precedenza, un’ordinanza analoga, era stata firmata nel 2008 ma l’Agenzia Area avrebbe sostenuto di non poterla rispettare perché non era in possesso dell’immobile. L’allora Sindaco chiese al Prefetto un incontro per discutere con i rappresentanti dell’Agenzia regionale, dei tanti edifici di proprietà di AREA nelle stesse condizioni disastrose di quello di via Cinquini ma, in effetti, all’incontro non fece seguito la demolizione del rudere, bensì una nuova bonifica. In questo caso, alla bonifica, seguì l’installazione di un sistema di allarme lumino-sonoro, dotato di lampeggianti esterni e di sirene d’allerta peraltro collegati ad un istituto di vigilanza che, di lì a poco, intervenne in più occasioni per ripristinare la normalità, riuscendo ad allontanare prontamente chiunque si fosse introdotto all’interno della struttura. Questo stratagemma, dopo qualche giorno, venne però messo fuori uso e fu così che per gli abitanti della zona si ripresentarono i soliti disagi. Divenne, ancor più vertiginoso l’aumento degli sbandati, perlopiù dei tossicodipendenti, che facevano la fila per scavalcare e per accedere deliberatamente nel rudere. Nel 2016, quest’area nella quale insistono sia il rudere ex Circoscrizione, che i terreni prossimi alla via Serbariu, venne nuovamente bonificata ma, di lì a poco, la stessa ripiombò nel degrado incontrollato. Ravvisato che Nei giorni scorsi sono state appiccate le fiamme alle sterpaglie che abbondano in zona, davanti alle case di via Serbariu, nei cui terreni adiacenti l’ex Circoscrizione cresce esponenzialmente il numero di rifiuti sparsi o accumulatisi nelle diverse discariche abusive locali, i quali, andando in fumo, inquinano ulteriormente aria e suolo, contribuendo, oltretutto, a rendere maggiormente invivibile quest'angolo di città. Considerato che negli anni non si è intervenuto per risolvere, una volta per tutte, il succitato problema. Tant’è vero che risale a questi giorni la notizia secondo la quale, per evitare l’ulteriore abbandono di siringhe, c’è stato chi ha posizionato un tavolino di plastica addossato al muro di cinta dell’edifico scolastico: “Siamo a San Michele: qui alcuni tossici hanno organizzato, nel cortile di alcuni palazzi, un apposito tavolino per drogarsi dove sono state appese alcune bottiglie di plastica vuote per gettare “le spade”, cioè le siringhe, e campeggia, realizzata con una penna, la scritta “lasciami pulito”. Poco distante il cortile dell’asilo di via Serbariu e uno scatto ancora più terrificante: per terra un tappeto di siringhe usate, là, dove i bambini a breve riprenderanno la scuola“.

“Ben consci dell’impegno profuso della Giunta per valorizzare la città – interrogano Marcello Polastri e Loredana Lai - se non si intenda intervenire per porre fine al grave problema igienico-sanitario effettuando una accurata e immediata bonifica dei terreni, siano essi comunali, privati o di Area, che incolti e sterrati, sono invasi comunque da siringhe e rifiuti perlopiù speciali, nei terreni tra le vie Cinquini, Serbariu e Sirai. Se non intendano, in tal senso, assessori e sindaco Truzzu - richiedere l’intervento urgente dell’Agenzia Area e far demolire lo stabile fatiscente dell’ex Circoscrizione e realizzare al suo posto un’area di verde pubblico attrezzato, ad esempio con giochi per bambini ed elementi di arredo urbano con attrezzi per fitness e similari. Se non intendano, in tal caso, sollecitare la collaborazione dei proprietari del terreno a fronte dei possibili danni d’immagine oltreché igienico-sanitaria causati, anche in tal senso, alla nostra città”.

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