In Sardegna

Su Coccu, l’affascinante amuleto sardo contro il malocchio

Pietra considerata sacra, veniva accompagnata da preghiere in lingua sarda contro il male

Su Coccu, l’affascinante amuleto sardo contro il malocchio

Di: Alessandra Leo, foto di artigianatosardonuskera


A chi lo indossa dona eleganza e bellezza, ma anche fascino e mistero. Tra i numerosi amuleti sardi contro il malocchio, Su Coccu, chiamato anche Pinadellu, Kokku, Pinnazellu o Sabagiu, è sicuramente il più conosciuto e il più diffuso sia in Sardegna che altrove.

Una bellissima storia di segreti di famiglia, portafortuna e piccoli grandi doni che arriva dal cuore dell'Isola, quando le credenze e le tradizioni erano talmente vive che si sono tramandate nei secoli per intere generazioni, regalandoci suggestivi racconti e ricordi preziosi.

Il meraviglioso amuleto, che simboleggia l’occhio buono che si contrappone a quello cattivo, è composto da pietre dure, comunemente Ossidiana, Onice, Corallo, Turchese o Agata bianca, che vengono incastonate tra due coppette, e fungono da catalizzatrici di energia negativa, ossia assorbono il male e lo trattengono dentro di se. Quando sono cariche di invidia o comunque sentimenti negativi, si spezzano o si staccano dall’amuleto, e chi lo indossava rimane così illeso da eventuali maledizioni ed energie negative.

La persona che lo indossa viene in questo modo protetta da ogni dolore e preservata dalle aggressioni di animali pericolosi, ma soprattutto da persone negative e dannose. 

La pietra considerata sacra, fin dall’antichità, veniva incastonata tradizionalmente nei gioielli più preziosi della famiglia e tramandata di madre in figlia, caricata con delle preghiere in lingua sarda che si pensava attivassero la sua potenza contro il male.

L’amuleto veniva sempre regalato dalla nonna o dalla madrina al futuro nascituro con l’agata bianca, simbolo di purezza, e appuntato all’altezza del cuore, con lo scopo di catturare l’occhio invidioso di chiunque avrebbe potuto causare del male al bambino.

Se l’amuleto fosse rimasto integro negli anni successivi alla nascita,  gli si legava il pendente al polso con un nastrino di seta  verde, come un braccialetto, oppure veniva applicato sulla culla o al passeggino. Tempo fa si usava anche regalarlo alla sposa, con l’aggiunta di corallo, che protegge il sentimento dell’amore, o  l’agata bianca, che rappresenta appunto la purezza, affinché proteggesse lei e la sua relazione.

Con il tempo anche il modo di utilizzare su Coccu ha subito delle modifiche, tanto che  nell’antichità era molto gettonata la spilla, considerato che le donne portavano il velo in testa, e si usava appuntarlo in esso oppure nel corpetto, ma al giorno d’oggi viene utilizzato per la creazione di bracciali, orecchini e ciondoli, per poter essere indossato quotidianamente come un qualsiasi gioiello. Un altro dettaglio che è cambiato è che prima su Coccu veniva rigorosamente solo regalato, invece oggi si usa anche comprarlo per se stessi.

Regalare l’amuleto a qualcuno rimane ancora oggi un gesto molto gradito perché significa augurare benessere e protezione.  Si usa infatti anche regalarlo alle persone single che sognano l’amore, con l’aggiunta di corallo, visto che questa pietra è famosa non solo per i suoi poteri anti negatività, ma anche per richiamare l’Amore.

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