Alghero

Mario Bruno racconta l'aggressione subita: "Senza l'intervento di Paco Ogert non sarei qui"

L'ex primo cittadino ringrazia il giocatore di rugby intervenuto mentre uno squilibrato tentava di strozzarlo: "Un pensiero all’aggressore, da aiutare perché possa vivere meglio"

Mario Bruno racconta l'aggressione subita:

Di: Redazione Sardegna Live


L'ex sindaco di Alghero ha commentato, alcune ore dopo l'accaduto, l'aggressione subita nel centro storico cittadino. Bruno stava passeggiando per le vie del centro, il 16 giugno, quando uno squilibrato lo ha avvicinato con fare amichevole, mettendogli poi le mani al collo nel tentativo di strozzarlo. Solo l'intervento di un ex giocatore di rugby, Paco Ogert, ha scongiurato il peggio.

L'ex primo cittadino ha pubblicato sulla propria pagina Facebook un commento di ringraziamento a chi gli è stato vicino. "Ieri (avantieri, ndrera una sera importante, perché Elettra, la figlia di Ogert, oggi doveva presentare la tesina. Una tesina delicata, profonda, autentica. E ci teneva a prepararsi con suo padre. Eppure Ogert, dopo il gravissimo fatto che conoscete, intorno alle sette di ieri sera, dopo aver sentito la famiglia, non mi ha mollato un attimo: due ore al pronto soccorso, pre-triage, sala d’attesa, attesa durante visite e radiografie, caserma e poi a casa. A tarda sera".

"È un grazie completo che devo a Paco Ogert - prosegue Bruno -, gigante e buono, nel vero senso del termine, un grazie che va dalla vita realmente salvata, ve lo posso garantire, alla disponibilità che solo persone pure, generose e altruiste sanno dare. Di tempo, di spazi, di conversazioni che mettono tranquillità, di condivisione di esperienze vere. Senza Ogert a fianco, ieri sera, per caso, per destino, per volontà divina, oggi non sarei qui. E quindi il grazie a lui è infinito".

"Ma il grazie lo estendo alle forze dell’ordine, ai carabinieri, agli amici presenti ieri sera, ai medici e infermieri, a tutti i sindaci della Sardegna, compreso quello di Alghero e i presidenti di ANCI, ALI e Consiglio delle Autonomie Locali, che mi hanno chiamato e incoraggiato, ai consiglieri tutti, agli europarlamentari come Pietro Bartolo, a membri del governo e del parlamento nazionale e sardo, al garante nazionale della Privacy, alla Dottoressa D’Alessandro Prefetto di Sassari, al Presidente della Conferenza Episcopale Sarda e al Vescovo di Alghero, al Presidente del Consiglio Regionale e a quello algherese, ai consiglieri regionali, all’amministratore della provincia, ai vertici del Banco di Sardegna e della Fondazione, ai tanti funzionari delle amministrazioni pubbliche, ai giornalisti, ai gruppi politici di tutti i colori, di vari comuni e di varie regioni italiane, alle associazioni, ai rappresentanti delle istituzioni e degli enti, ai tantissimi amici e colleghi da ogni parte dell’isola e del mondo, a migliaia di cittadini che hanno voluto manifestare incoraggiamento e solidarietà. Un grazie anche alla mia famiglia che mi sostiene sempre, con forza".

"Un pensiero anche all’aggressore. Una persona da aiutare perché possa vivere meglio, nonostante tutto, e da mettere in condizioni di non cagionare danno agli altri. È questo un compito che spetta alla società. E quindi a coloro che, a vario titolo, hanno responsabilità. Nessuno può lavarsene le mani. Grazie davvero a tutte e tutti. Di vero cuore".

 

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