Cagliari

Jacopo Cullin: “Drive In? Anche no, non mi metterò a recitare per dei parabrezza”

L’attore teatrale sardo rompe il silenzio sui social e spiega cosa accadrebbe

Jacopo Cullin: “Drive In? Anche no, non mi metterò a recitare per dei parabrezza”

Di: Alessandro Congia


Drive In? Anche no. Lo scrive senza indugio l’attore cagliaritano, Jacopo Cullin, in un lungo post che fa davvero riflettere, in un momento in cui tutto o quasi è in discussione, dove tutte le novità possono sembrare surreali, ma “Volere è potere” - ammette Cullin.

“Ho letto che Cagliari è tra le città che ha intenzione di utilizzare la formula del Drive In anche per gli spettacoli oltre che per il Cinema all’Aperto e ho pensato a quale enorme fallimento rischiamo di andare incontro. Non siamo in America negli anni 60, non abbiamo le decappottabili, non stiamo vivendo Happy Days e io non sono Fonzie. Personalmente non mi metterò a recitare per dei parabrezza. Sono un attore, regista e produttore dei miei spettacoli e dei miei lavori cinematografici, quindi anche se non parlo ovviamente a nome di intere categorie, penso di avere voce in capitolo e non essendo abituato a chiedere, preferisco proporre”. “Se il Comune di Cagliari – aggiunge Jacopo - insieme alla Regione Sardegna creasse uno spazio completamente allestito, con palcoscenico, posti a sedere (1.000 tetto massimo consentito in questo periodo) che rispettino il distanziamento, camerini, servizi igienici, etc etc in poche parole agibile e a norma, potrebbe chiedere un piccolo affitto (in modo da recuperare parte dei costi) a chi avesse intenzione di utilizzarlo privatamente e trovare una soluzione differente per le associazioni che organizzano i vari Festival.

Un palcoscenico con copertura e uno schermo gigante sul fondale in modo da permetterne l’utilizzo anche per il Cinema all’aperto e magari riuscire a recuperare non i grandi Eventi, ma gli spettacoli Teatrali, i concerti, i Festival Musicali, Cinematografici e Letterari che non si sono potuti effettuare.
Potrebbe diventare un Polo Culturale bellissimo, nel quale poter trovare un evento diverso ogni giorno, che darebbe la possibilità ad un intero settore di tornare a lavorare e ridarebbe ai cittadini uno spazio in cui potersi emozionare, ridere, ascoltare, riempirsi gli occhi e le orecchie di arte.

Si potrebbe creare all’interno della Fiera, all’Arena Grandi Eventi, all’interno dello Stadio Sant’Elia (se fosse agibile) mettendo il palcoscenico di fronte alla Tribuna Centrale, oppure l’opzione più romantica sarebbe quella dell’Anfiteatro Romano. Lo so che sembrano tutte idee difficilissime da realizzare – conclude l’attore teatrale sardo Jacopo Cullin - che hanno bisogno di tempo e di soldi, ma stiamo vivendo un momento eccezionale e c’è bisogno di una volontà eccezionale da parte di tutti”.

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