La Pasta fa bene. E’ un po’ lo slogan che ha segnato fin dal principio l’idea davvero esemplare di 5 baristi per fare del bene a chi davvero bene non sta. In che modo? Semplice, tra i cittadini si raccolgono le offerte libere in cambio della preparazione di un piatto di pasta, il ricavato verrà poi utilizzato per fare la spesa nelle piccole attività locali, come macellerie, alimentari, frutta e verdura e le buste della spesa vengono distribuite a chi ne ha bisogno: “Sono state 3 settimane difficili le ultime trascorse, per tutti, rinchiusi in casa da ormai 2 mesi, tra rassegnazione, delusione, senso di abbandono, critiche ma anche dibattiti intensi tra i cittadini – scrivono in un post i promotori dell’iniziativa - dibattiti talvolta accesi, altre moderati, punti di vista spesso contrastanti...noi baristi siamo tra le categorie più colpite da questa crisi, il presente è duro, i pochi risparmi sono terminati, ora ciò che caratterizza le nostre giornate sono l’incertezza, il timore, in tanti casi addirittura la disperazione, non sappiamo niente di cosa accadrà nell’immediato futuro, sappiamo solo che le nostre serrande sono chiuse e che per tanti di noi probabilmente rimarranno così, chiuse. Nonostante ciò, qui a Decimomannu, alcuni di noi si sono uniti per dare un segnale, per lanciare un messaggio, convinti che nel buio l’unico spiraglio di luce può essere offerto solo dalla collaborazione e dalla solidarietà, pensare al prossimo in difficoltà è l’unica via di uscita, specie in momenti in cui, oggettivamente, le istituzioni possono fare ben poco per aiutarci, in quanto la lentezza della macchina burocratica e la scarsità delle risorse economiche attuali non sono problemi che si possono risolvere in pochi giorni”. 

Il progetto solidale 

Ecco come è nato Barista Decimese (che è diventata anche una pagina Fb seguitissima),  con la creazione di una rete di solidarietà che ha unito i cittadini alle piccole attività commerciali per diffondere l’idea che, se in ogni piccola comunità ci aiutiamo l’un l’altro, almeno siamo sicuri che tutti mangiamo e che c’è un modo per tenere in piedi l’economia locale...non avevamo soldi noi, per occuparci in prima persona di acquistare del cibo da distribuire tra le famiglie in difficoltà, non avremmo potuto farlo, i nostri portafogli sono vuoti, i nostri conti sono in rosso...ma qualcosa la dovevamo pur fare, abbiamo così messo a disposizione un po' di creatività per partorire un’idea valida, divulgarla, un po' di ore di lavoro per realizzarla, ore dedicate alla organizzazione dell’iniziativa, alla logistica, alla raccolta delle offerte, alla preparazione della pasta, tanti cittadini e tanti commercianti hanno capito, hanno avuto fiducia in noi e ci hanno seguiti in questa sfida...diversi nostri concittadini che vivono nella penisola, o in altri comuni della Sardegna ma anche all'estero ci hanno fatto pervenire la loro generosa offerta...le associazioni di volontariato “Habitat Italia” e “Caritas” sono state un supporto meraviglioso, efficientissimo, validissimo, è stata una sfida tosta, beh amici decimesi, questa sfida l’abbiamo vinta. In una ventina di giorni abbiamo raccolto 3040 euro, in due appuntamenti, abbiamo garantito qualche giornata di lavoro retribuita ai nostri colleghi macellai, fruttivendoli, salumieri e bottegai e abbiamo garantito un po' di cibo in molte tavole di nostri concittadini, tavole che in questo periodo per tanti giorni sono, ahi noi, vuote vi ringraziamo tanto vi abbracciamo forte in questi giorni vi renderemo informati in merito agli acquisti fatti e ricordate – concludono gli organizzatori - che gli aquiloni si alzano solo con il vento contrario”.