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Carcere Uta: gli agenti trovano e sequestrano 140 grammi di hashish

Cireddu: “I nostri poliziotti sono encomiabili nonostante il disinteresse che dimostrano le istituzioni e la politica

Carcere Uta: gli agenti trovano e sequestrano 140 grammi di hashish

Di: Redazione Sardegna Live


Nonostante le gravi difficoltà dovute all’emergenza sanitaria e alle recenti polemiche che hanno investito il dipartimento a seguito delle scarcerazioni di detenuti sottoposti al 41 bis, gli agenti della polizia penitenziaria del carcere di Uta, mettono in atto l’ennesima operazione, ricompresa in un ampia azione coordinata per contrastare l’ingresso di sostanze stupefacenti all’interno dell’Istituto. 

Alcune persone hanno cercato di far arrivare un ingente quantitativo di hashish all’interno delle mura della casa circondariale, lanciandolo dall`esterno, in un involucro abilmente appesantito per percorrere lunghe distanze. Le guardie in servizio di sorveglianza perimetrale esterna hanno notato delle persone in lontananza che si dileguavano velocemente, hanno quindi dato l’allarme e avviato i controlli. Negli spazi all’aperto dove i detenuti trascorrono l’ora d’aria sono stati trovati i 140 grammi di hashish. 

 

Il segretario generale della Uil Pa polizia penitenziaria della Sardegna, Michele Cireddu esprime grande soddisfazione: “Si tratta dell’ennesima brillante operazione della polizia penitenziaria di Uta. La soglia di attenzione rimane altissima, soprattutto per contrastare tentativi di introduzione all’interno dell’Istituto di sostanze e oggetti non consentiti. L’operazione effettuata ha scongiurato gravi rischi per la sicurezza dell’Istituto soprattutto se consideriamo che gli assuntori spesso soffrono di patologie importanti e l`assunzione di tali sostanze avrebbe potuto determinare conseguenze nefaste. Purtroppo però dobbiamo prendere atto che l’efficienza della polizia penitenziaria risulta essere inversamente proporzionale all`attenzione che le Istituzioni e la politica in maniera bipartisan stanno dimostrando nei confronti dei nostri Agenti.


Da mesi infatti reclamiamo la consegna dei repartini detentivi ospedalieri nelle città della Sardegna che tra l`altro sono previsti per legge. Se gli assessori alla sanità che si sono susseguiti avrebbero dato esito alle nostre richieste, probabilmente le scarcerazioni di detenuti dall’elevato spessore criminale che in questo periodo hanno destato grande clamore mediatico non sarebbero avvenute. Se le loro condizioni di salute risultavano essere incompatibili con il carcere, vista l’emergenza sanitaria, potevano infatti essere ricoverati nei citati reparti ospedalieri protetti.

E ancora, nonostante arrivino notizie dalla penisola che vedono triplicarsi i casi di positività tra gli agenti ed i detenuti, in Sardegna nonostante le nostre ripetute richieste, allo stato attuale i nostri poliziotti non sono stati sottoposti ai controlli auspicati e questo riteniamo sia semplicemente vergognoso”. 

Cireddu ha concluso dicendo che. “Crediamo che questa inerzia dimostrata fino ad ora nei confronti della polizia penitenziaria sarda da parte della politica e delle Istituzioni stia producendo dei danni enormi che si riversano inevitabilmente sulla società esterna e gli esempi citati lo dimostrano. Auspichiamo un cambio di Direzione immediato prima che sia troppo tardi. 

 

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