Cagliari

Il dramma degli agenti di commercio senza guadagno dall’inizio del Covid-19: “Servono contributi a fondo perduto”

La lettera al Governatore della Sardegna

Il dramma degli agenti di commercio senza guadagno dall’inizio del Covid-19: “Servono contributi a fondo perduto”

Di: Alessandro Congia


Per la seconda volta nel giro di poco tempo, il responsabile per la Sardegna della Uil-Tucs agenti, Antonello Mura, ha inviato una lettera al presidente della Regione Sardegna Christian Solinas per sollecitare maggiore attenzione alla categoria degli agenti di commercio ed in attività finanziaria (circa 6 mila in Sardegna), anche loro colpiti duramente dalla crisi dovuta all'emergenza Covid-19, e richiedere misure di sostegno a loro favore. Una lettera propositiva, con suggerimenti per venire incontro alle urgenti esigenze della categoria. Di seguito, il testo della lettera. 

Caro Presidente,

ancora una volta, nel giro di breve tempo, e sempre in qualità di Responsabile regionale per la Sardegna del Sindacato UILTuCS Agenti, sento il dovere di richiamare, col dovuto rispetto, la tua cortese attenzione sulle attese della Categoria circa la necessità di poter contare su urgenti aiuti economici, per far fronte, anche se parzialmente, alla gravissima crisi economica connessa all’emergenza epidemiologica Covid -19.

La Legge Regionale n. 12, dell’8 aprile 2020, non sembra, purtroppo, poter risolvere in alcun modo la terribile ed improvvisa situazione in cui si sono venuti a trovare gli Agenti di commercio e quelli in attività finanziaria, a causa della forzata sospensione della loro attività di impresa.

Lo spirito di questa Legge, infatti, sembra del tutto orientato a venire incontro a tutte quelle famiglie che, a causa di questa terribile situazione, han dovuto subire una drastica riduzione del loro reddito, derivante sia da lavoro dipendente che da Partita Iva, individuato sotto la soglia degli 800.00 euro. Cosa assolutamente legittima, giusta e indispensabile. Un obbligo morale e sociale, direi. Ma, come dicevo, questa misura straordinaria, e sottolineo straordinaria sotto tutti i punti di vista, non sembra però volta, nella sua articolazione, a poter venire incontro anche al mondo delle PMI (Piccole e Medie Imprese) e dare loro sostegno. Un sostegno che possa in qualche modo porre rimedio ai gravi danni economici subiti da quel settore, del quale, come già evidenziato nella precedente nota, fanno parte anche gli Agenti di commercio e gli Agenti in attività finanziaria.

Questo stato di imposta inattività, infatti, non solo impedisce loro di produrre guadagni, ma genera ineluttabilmente perdite e, conseguentemente, sicuri ed inevitabili debiti. Gli Agenti, che vanno annoverati tra le Piccole Imprese, in quanto imprenditori, sono infatti esposti a 360 gradi al cosiddetto “rischio di impresa”, che in molti casi risulta essere assai più elevato rispetto a quello di altre categorie imprenditoriali. Ed è proprio per tale motivo che il perdurare della sospensione forzata della loro attività rischia di pregiudicare il fatturato dell’intero anno solare in corso. Al mancato guadagno si aggiunge inevitabilmente tutta una serie di costi fissi, quali affitti, utenze, rate, assicurazioni, mutui, finanziamenti, bollo e costi dell’auto (bene strumentale principale per la loro attività), consulenze fiscali e tributarie, diritti Camerali, ecc… Inoltre, sono alle porte anche le scadenze attinenti gli obblighi fiscali e previdenziali.

Giova ricordare, a tal proposito, che gli Agenti hanno l’obbligo, per legge, della doppia previdenza, Enasarco ed Inps, e che, tra i vari obblighi, c’è anche quello dei versamenti previdenziali cosiddetti minimali, anche a reddito zero. E solo il contributo minimo annuale obbligatorio Inps sfiora la cifra di € 4.000,00 !

Ma non è tutto. Nel momento in cui si riapriranno gli scenari della ripartenza, i tempi necessari agli Agenti per rimettersi al passo saranno assai più lunghi e dispendiosi rispetto ad altre categorie di imprenditori. Le dinamiche del settore terziario, di cui l’Agente è uno dei principali protagonisti, sono assai articolate e laboriose per far sì che i prodotti arrivino nuovamente al consumatore.

La catena distributiva è assai lunga e tra produzione e punti vendita chi si dovrà attivare senza indugio per ristabilire gli interrotti collegamenti, riorganizzando la campagna vendite, sarà proprio l’Agente di commercio. Sarà lui a doversi esporre finanziariamente in prima persona, anticipando le spese necessarie e dovendo poi aspettare parecchi mesi prima di poter vedere i primi proventi del lavoro svolto.

Gli Agenti di commercio, in generale, nello svolgimento della loro attività, creano un notevole indotto; dal consumo personale dei carburanti a quello che consumano gli autotrasportatori che effettuano la consegna delle merci che loro distribuiscono sul territorio, ai ristoranti, alberghi, eccetera, e tutto questo favorisce anche un innegabile incremento occupazionale. E questo è solo un esempio di ciò che gli Agenti di commercio rappresentano per l’economia in generale.

Simile percorso dovranno affrontare gli Agenti in attività finanziaria, poiché, pur con un prodotto diverso, tempi e sistemi saranno analoghi.

Il rischio di impresa, da qui al prossimo anno, sarà davvero terribile non solo per gli Agenti, ma per tutte le PMI della Sardegna.

Alla luce di ciò, gentile Presidente, anche gli Agenti di commercio e gli Agenti in attività finanziaria, circa seimila in tutta la Sardegna, confidano sul fatto che la Regione Sardegna, come altre Regioni stanno già facendo, possa recepire anche il loro grido di aiuto e voglia quindi emanare un nuovo provvedimento di sostegno economico a favore di tutte le Piccole e Medie Imprese Sarde (Artigiane, Commerciali, Industriali e di Servizi), delle quali anche gli Agenti, appunto, fanno parte.

Un provvedimento che tenga conto di tutte le PMI in attività alla data del 31.12.2019, operanti in Sardegna, con i limiti di fatturato stabiliti per questa classificazione e desumibili dall’ultima dichiarazione dei redditi presentata nel 2019; che preveda la loro iscrizione alle Camere di Commercio di competenza territoriale e che, fermo restando l’esercizio della loro attività in Sardegna, abbiano dovuto sospendere o sensibilmente ridurre la loro attività, a seguito dell’emergenza epidemiologica Covid – 19, con conseguente danno economico.

Un contributo straordinario da erogarsi a fondo perduto che possa essere ragionevolmente stimato almeno tra i 3.000,00 ed i 5.000,00 euro e che sia cumulabile con altre eventuali misure di sostegno erogate, per ugual motivo, anche da altri Istituti e NON sia posta in concorso con esse, né concorra al reddito.

La Uil Tucs Agenti Sardegna chiede quindi con forza che anche gli Agenti di commercio e gli Agenti in attività finanziaria della Sardegna, possano avere un equo ristoro economico che li aiuti almeno a superare questo spaventoso momento e possano riprendere, pur con tutte le difficoltà del caso, il cammino professionale interrotto, contribuendo attivamente al rilancio dell’economia Sarda».

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