Tre filoni di indagine su Aou, Ats, Rsa e case di riposo, tanti fascicoli quante sono le strutture in cui si sono registrati i decessi e casi di positività in misura ritenuta anomala. Un numero di sotto-fascicoli pari a denunce, esposti e querele presentati da parenti delle vittime e contagiati. Tre ipotesi di reato: epidemia colposa, lesioni colpose e omicidio colposo. E l'iscrizione dei primi nomi sul registro degli indagati che potrebbe essere solo questione di giorni. Sono i numeri allarmanti della maxi inchiesta della Procura sulla sanità nel Sassarese, che a fronte all'emergenza Covid-19 ha mostrato tutte le sue fragilità.

Le indagini, coordinate dal procuratore Gianni Caria, sono condotte dal sostituto Paolo Piras col supporto di Nas, Spresal e polizia giudiziaria. Priorità assoluta, in questo frangente, è data all'individuazione e rimozione di disfunzioni organizzative che hanno impedito a ospedali, residenze sanitarie e case di riposo di applicare correttamente i protocolli di contenimento del contagio. E normalizzare così i dati sulla diffusione del virus nel territorio.

Presto, gli inquirenti potranno definitivamente ipotizzare le responsabilità individuali. In seguito alla denuncia pubblica del sindaco di Sassari, Nanni Campus, si vaglia anche la posizione dei medici di base che hanno in cura gli ospiti di Casa Serena, a Sassari. Ma al centro dell'attenzione sono innanzitutto la Cardiologia e altri reparti critici dell'ospedale Santissima Annunziata che a metà marzo si sono trasformati in un focolaio dell'infezione, come avvenuto nelle case di riposo della stessa Sassari, Ossi, Porto Torres, Ozieri e Torralba.