Alghero

Unità operativa tecnica. Il centrosinistra: “Incomprensibile la logica con cui sono stati scelti i partecipanti”

I Consiglieri comunali: “Non ha veramente alcun senso”

Unità operativa tecnica. Il centrosinistra: “Incomprensibile la logica con cui sono stati scelti i partecipanti”

Di: Antonio Caria


“Noi ci stiamo provando in tutti i modi a non fare polemica, ma vedere che dopo il lampo di genio del questionario l’unica cosa che l’Amministrazione riesce a proporre è l’ennesimo tavolino (più pomposamente detto Unità operativa tecnica) ci lascia basiti”.

Lo dichiarano i Consiglieri comunali Pietro Sartore, Gabriella Esposito, Mario Bruno

Valdo Di Nolfo, Ornella Piras, Raimondo Cacciotto e Beniamino Pirisi che aggiungono: “Se si vuole dialogare con le imprese del territorio gli spazi ci sono già a cominciare dalla consulta dello sviluppo economico. Non capiamo poi con che logica siano stati scelti gli attori di questo tavolo. In alcuni casi si sono scelti i rappresentanti di categorie, in altri direttamente delle aziende specifiche. Soprattutto non capiamo perché lasciare fuori comitati di quartiere, centri commerciali naturali, rappresentanti del settore della ristorazione, rappresentanti della grande distribuzione, consorzi delle Dop, associazioni del mondo agricolo, Confindustria ecc”.

“Se poi – aggiungono – si vogliono invitare direttamente le aziende ve ne sono molte con un notevole numero di dipendenti che non sono state neppure considerate. Le scelte (in riferimento a chi non è stato incluso) con cui è stato composto il tavolo non hanno veramente alcun senso e pertanto sarebbe bene che la delibera venga subito ritirata”.

“Se poi – concludono – gli assessori allo sviluppo economico e al turismo non si sentono all’altezza e sono capaci di produrre solo questionari forse è il caso che, visto il momento che stiamo vivendo (momento che non lascia spazio all'improvvisazione), facciano subito insieme al Sindaco una seria riflessione”.

Inoltre i Consiglieri comunali del centrosinistra chiedono “Avviare al più presto la distribuzione delle mascherine porta a porta. Delle circa 7mila mascherine disponibili ne sono state distribuite circa la metà grazie all’opera delle associazioni di volontariato, chiediamo che con urgenza che venga pianificata la distribuzione porta a porta in grado di raggiungere tutti i nuclei familiari e non solamente chi per un puro caso fortuito riesce a trovarsi in uno dei luoghi di distribuzione”.

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