Cagliari

Coronavirus, alla Fiera c’è “l’esercito” dei Volontari della Caritas Diocesana per i più bisognosi

Si rafforza il servizio grazie al Centro raccolta viveri della Caritas diocesana in viale Diaz

Coronavirus, alla Fiera c’è “l’esercito” dei Volontari della Caritas Diocesana per i più bisognosi

Di: Alessandro Congia


Un centinaio i giovani volontari impegnati nel Centro distribuzione viveri aperto da una settimana dalla Caritas diocesana presso la Fiera campionaria di Cagliari per andare incontro a una crescita dei bisogni e di richieste di beni di prima necessità del 50% in questo periodo di emergenza coronavirus. «Grazie a questo nuovo servizio abbiamo già aiutato ad oggi circa 600 famiglie; a circa la metà di queste consegniamo la spesa a domicilio – ha spiegato questa mattina il direttore della Caritas diocesana don Marco Lai – a cui si aggiungono le famiglie aiutate dal nostro Centro di distribuzione viveri di via Po, aumentate da 1300 a circa 2000». 

Un vero e proprio “esercito” della solidarietà, tantissimi giovani che in questo periodo di emergenza hanno sostituito quegli anziani, e sono attivi nei servizi Caritas e nelle parrocchie.

A loro ha rivolto il suo ringraziamento l’arcivescovo mons. Giuseppe Baturi, presente questa mattina al Centro della Fiera, che ha fatto riferimento al suo messaggio scritto in occasione della Pasqua, indirizzato a tutti gli operatori della carità: «Nella misura in cui ci veniamo incontro l’uno all’altro riceviamo un cuore rinnovato». Come da lui sottolineato, in una situazione così difficile, in cui il rischio è di sentirsi impotenti di fronte a un “nemico” ignoto e paralizzati dal disagio e dalla solitudine, un punto di luce è dato proprio «dagli esempi di tutti coloro che non si sono lasciati imprigionare dall’indifferenza, andando incontro agli altri, con un gesto di bontà e carità cristiana». Ancora, la necessità di ripartenza, richiamata dall’arcivescovo, di fronte a un tessuto sociale provato, con il rischio di “far precipitare” nel baratro della povertà le fasce della popolazione più emarginate: Ciò che abbiamo imparato è che possiamo vivere in una società rinnovata solo se decidiamo di condividere una vita comune, facendo spazio nel nostro cuore. Tra i servizi garantiti, anche la Mensa e il Centro Cottura di Settimo San Pietro che consegna i pasti alle persone malate e sole. Si continua a garantire un pasto caldo anche ai senza dimora ospitati nelle accoglienze a bassa soglia, tra cui quelle convenzionate con il Comune, che in questo periodo restano aperte anche di giorno; a queste si aggiunge l’azione dell’Unità di strada. «L’obiettivo è far sì che questo momento diventi un’opportunità per avere una società più giusta quando supereremo questa emergenza» aggiunge don Lai.

Fondamentale il ruolo dei donatori presenti questa mattina e ringraziati dal direttore Caritas insieme all’ente Fiera e alla Camera di commercio per l’ospitalità ricevuta: produttori diretti, imprenditori, associazione degli industriali, catene di supermercati (oltre una cinquantina) che hanno riposto la loro fiducia nella Caritas: questi ultimi hanno attivato la cosiddetta “spesa in sospeso” , indirizzata dalla stessa Caritas in gran parte alle parrocchie e ai gruppi caritativi.

E ancora il direttore ha ricordato l’importanza del ruolo dei media nel «suscitare fiducia e speranza tra la gente». Tra le diverse iniziative solidali, anche quella dell’Ussi Sardegna (Unione Stampa Sportiva Italiana), che raccoglie i giornalisti sportivi sardi, presieduta da Mario Frongia, che ha deciso di sostenere la Caritas attraverso una donazione in buoni per l’acquisto di carne e altri prodotti alimentari, destinata alla Mensa.

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