Non manca la solidarietà verso la popolazione e gli ospedali da parte di coloro che hanno dovuto cessare l’attività a causa delle norme restrittive emanate dalla Regione e dal Governo contro la diffusione del Coronavirus.

È il caso della sartoria “Mario Demurtas” di Jerzu che, grazie all’impegno della titolare Valentina Demurtas e di 8 volontarie, ha deciso di mantenere aperta (non la pubblico), la bottega artigiana per realizzare le mascherine.

Si è iniziato da 10 per poi passare a 20, 100 fino ad arrivare a 500 al giorno da distribuire, gratuitamente, agli impiegati del Comune di Jerzu e nelle case di riposo, poi nei supermarket, nelle edicole,  e tra i conoscenti affinché ognuno possa sentirsi protetto da questo male.

“In un momento come questo ognuno di noi deve dare il suo contributo – ha dichiarato la Demurtas – per questo stiamo cercando di realizzare nel minor tempo possibile un numero tale di mascherine, oggetti introvabili e sempre più preziosi, per donarle e da poter affrontare almeno questa imminente emergenza. Sono importanti più per un fatto psicologico, che dal punto di vista batteriologico. Danno tranquillità ai cittadini che sono molto spaventati. Ormai è una questione di principio abbiamo richieste di migliaia e migliaia di casi: medici, operatori sanitari, malati, militari, carabinieri, farmacisti. La lista è infinita. In questi giorni difficili si tratta di un regalo per chi è impegnato in prima linea”.

“Sono pronti i pacchi di mascherine – aggiunge – da mandare a Cagliari, in dono all’Azienda Tutela della Salute che con Confartigianato Sardegna ha sottoscritto un accordo per recuperare questi dispositivi di protezione dalle imprese artigiane che in questo momento non possono utilizzarle il nostro piccolo contributo e ringraziamento verso chi ogni giorno e sul fronte a combattere per tutti noi. Vorremmo che questo gesto fosse seguito da tutti i nostri colleghi che hanno le micro imprese sparse in tutta la regione”.

“La sartoria è chiusa  – sottolinea  – ma  abbiamo la fortuna di avere dei volontari fantastici che  vogliono offrire il loro piccolo grande contributo, utilizzando le conoscenze e l’energia interiore positiva. Per noi vale “s’aggiudu cambiu”, ovvero aiutare gli altri quando sono in difficoltà: questo è un punto fondamentale. Questa iniziativa  sta dimostrando il grande cuore delle persone d’Ogliastra, popolo generoso e attivo, e lo spirito di collaborazione in un momento molto critico per l’Italia”. “A crisi finita, torneremo presto a produrre i nostri prodotti apprezzati in tutta la Sardegna e non solo per il futuro abbiamo tante sfide magari anche l’opportunità di cercare anche nuovi mercati e sfruttare le nuove richieste. Ma in questo momento dobbiamo aiutare chi ne ha più bisogno e noi ci siamo, in silenzio e con tanta energia”.