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“È ancora senza risposta la richiesta fatta dai medici diabetologi della Sardegna verso l’Assessorato Regionale alla Sanità, per poter attivare il servizio di “televisita” ai malati sardi di diabete mellito”.
A dichiararlo sono le Associazioni dei Medici e dei Pazienti che nei giorni scorsi avevano scritto all’Assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, e questa settimana al presidente della Regione, Christian Solinas.
“Dopo circa 15 giorni – hanno dichiarato Gianfranco Madau e Maria Antonietta Fois, rispettivamente Presidenti regionali dell’Associazione Medici Diabetologi e della Società Italiana di Diabetologia - non abbiamo ricevuto riscontri o risposte. In pratica il nostro appello è rimasto inascoltato”.
Secondo gli specialisti della diabetologia, le persone diabetiche sono ancora tra le categorie più a rischio al Coronavirus.
“Malgrado ciò – aggiungono Madau e Fois – gli Amministratori Regionali, chiamati direttamente in causa dalle Associazioni scientifiche diabetologiche, non danno segno di interesse in questa situazione. Purtroppo, per alcuni Amministratori delle Aziende Sanitarie – continuano le due Associazioni diabetologiche – la chiusura degli ambulatori alle visite programmate, con esclusione delle urgenze/emergenze, si traduce in una riduzione del personale che viene messo in ferie o in recupero o resta a disposizione per altri incarichi. Ma chi seguirà i diabetici se si svuotano le diabetologie?”.
Sulla “Televisita” “Il riscontro che le persone hanno di questa iniziativa, siano esse i
diabetici o i loro familiare e caregiver – hanno dichiarato Madau e Fois – è di assoluta sorpresa, piacere e gratitudine per questa assistenza "vicina" ai loro bisogni anche se necessariamente distante. Anche le persone che sfortunatamente hanno avuto una nuova diagnosi di diabete sono sostenute in questa fase carica di
preoccupazioni e di timori caratteristica di chi scopre di avere una malattia che lo accompagnerà durante tutta la vita”.
“Il riconoscimento di questa modalità di lavoro – rimarcano – deve essere una priorità dei nostri Amministratori regionali e locali, perché risponde alle esigenze di tutela della salute delle persone con Diabete mellito”.
“Come ripetuto più volte, le malattie, sia croniche che acute, non si eclissano di fronte alla pandemia – concludono l’Associazione Medici Diabetologi, la Società Italiana di Diabetologia, il Coordinamento dei Diabetici Sardi e la Rete Sarda Diabete – e gli strumenti tecnologici possono essere una risposta "sicura" in questo momento di emergenza. Nessuno deve restare indietro, non sarà una battaglia vinta se ci difendiamo dal virus ma abbiamo le complicanze di un diabete non ben controllato”.