In Sardegna

Il coronavirus dimezza le chiamate delle donne ai centri antiviolenza

Sportelli d'ascolto e sedi operative chiuse per l'emergenza Covid-19. "Un danno per la sicurezza delle donne costrette a una convivenza con i loro aguzzini".

Il coronavirus dimezza le chiamate delle donne ai centri antiviolenza

Di: Redazione Sardegna Live


In Sardegna, nelle prime due settimane di marzo, le chiamate al 1522 (numero anti violenza e stalking) sono diminuite di circa il 50%.

A farsi portavoce del problema i Progressisti che hanno presentato una mozione per chiedere che sportelli d'ascolto e sedi operative, ora chiusi, restino aperti pur riorganizzando il lavoro nel rispetto delle restrizioni. La delibera di Giunta del 26 marzo prevede accessi contingentati, consulenze in sede solo nei casi di estrema urgenza, e sospensione dell'operatività degli sportelli. "Una delibera lacunosa - spiega la consigliera Maria Laura Orrù - oltretutto dannosa per la sicurezza delle donne vittime di violenza domestica, costrette, in queste settimane, a una convivenza forzata con i loro aguzzini".

Per questo gli esponenti dell'opposizione hanno chiesto maggiore chiarezza al presidente Solinas e alla commissione regionale per le Pari opportunità.

C'è poi la questione delle autocertificazioni. "Le donne che riescono a uscire di casa per chiedere aiuto devono dichiarare dove stanno andando e il motivo per cui si stanno allontanando dalla loro abitazione - fa notare Orrù - come possiamo pretendere da loro una cosa del genere? Non tutte lo vogliono fare, per paura di essere scoperte dal loro maltrattante o per timore che l'agente che effettua il controllo le possa conoscere, soprattutto nei piccoli Comuni". 

Correlati

Il nuovo shop di Sardegna Live

SardegnaLive mette in vendita una serie di prodotti tipici dell’Isola, scopri i cesti regalo, i prodotti per il corpo ed i gadget nel nostro shop online.

Scopri lo shop