In Sardegna

Coldiretti Sardegna: “La Regione imponga la priorità ai prodotti sardi nella grande distribuzione"

Cualbu: “Riempire gli scaffali dei supermercati con prodotti 100 % isolani”

Coldiretti Sardegna: “La Regione imponga la priorità ai prodotti sardi nella grande distribuzione

Di: Antonio Caria


“Ci giungono ancora voci di forti importazioni di quintali di prodotti agroalimentari dalla Spagna e da altre nazioni, mentre i nostri agricoltori si ritrovano paradossalmente con i prodotti e gli animali invenduti perché rifiutati proprio da queste nazioni, che hanno addirittura fatto terrorismo per meri e dichiarati motivi speculativi sull’agroalimentare made in Italy e quindi anche sardo”.

La denuncia arriva da Coldiretti Sardegna che, già da alcuni giorni, ormai, in questo momento di emergenza legata al Coronavirus, chiede la valorizzazione e la tutela dei prodotti sardi a chilometro zero. Grazie a Campagna Amica, si sta distribuendo la spesa, con prodotti rigorosamente sardo.

“In momento di emergenza – aggiunge Cualbu che lancia un appello all’intera politica regionale –, in cui tutto è straordinario chiediamo alla Giunta Regionale che si faccia promotrice (e gli strumenti sono tanti) di riempire gli scaffali dei supermercati con prodotti 100 % sardi, dando la possibilità ai cittadini di fare la spesa locale, una boccata di ossigeno agli agricoltori ed alla nostra economia ed evitando un ingiustificato spreco di cibo”.

“Tutta la Gdo sarda dia un segnale di vicinanza ai sardi ed alle imprese, aiutando i produttori a non lasciare prodotti sui campi, “costruiamo insieme campagne per aumentare il consumo dei prodotti attualmente in campo – ha sottolineato il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba - in modo da compensare la chiusura dei mercati extraisolani che stanno penalizzando i nostri prodotti. Creiamo economia circolare”.

 “Ma sono sempre pochi e devono avere l’indiscussa priorità adesso, lasciando spazio all’importazione solo in mancanza di referenze locali – queste ancora le parole di Saba -. In questo momento milioni di capolini di carciofo rischiano di non essere raccolti e di andare perduti e marciti, con una perdita di milioni di euro per le aziende, un ingiustificato spreco di cibo e con i cittadini impossibilitati ad acquistarlo. Le nostre iniziative della vendita a domicilio con le aziende agricole di Campagna Amica dimostrano che quando possono i sardi acquistano sardo. A Cagliari abbiamo difficoltà ad accogliere tutti gli ordini perché siamo stati piacevolmente subissati di richieste di prodotti sardi”.

“Rinnoviamo l’appello anche alla grande distribuzione – conclude -. Alla nostra lettera ha risposto il gruppo Superemme e i supermercati Frongia che nei prossimi giorni rimpingueranno il proprio assortimento con le referenze degli agricoltori e allevatori sardi. In questo momento non ci sono scuse di contratti o impegni, sono saltati tutti e i motivi sono più che validi e il mondo agricolo sardo sta già scontando questo prezzo. Ma non si può subire anche la doppia beffa di vedere e vendere in Sardegna i prodotti di chi ci ha respinto”.

 “Chiediamo senso di responsabilità a tutti ed evitiamo strumentalizzazioni politiche in questo momento – ribadisce Cualbu -. Ci aspettiamo prese di posizioni nette e atti concreti. Anche i sindaci utilizzino tutti i mezzi a propria disposizione per incentivare e sensibilizzare i propri cittadini a consumare sardo”.

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