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Dopo un periodo di "tregua" l'opposizione ritorna all'attacco della Giunta guidata da Christian Solinas. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è la dichiarazione dello stato d'emergenza regionale fino al 31 luglio a causa del coronavirus.
In particolare, Massimo Zedda (Progressisti) si chiede se "si stia utilizzando una vicenda che stravolge la vita e il futuro lavorativo di milioni di persone come scusa per superare regole di trasparenza".
In un post su Facebook intitolato "Ordinanze disordinate" l'ex sindaco di Cagliari fa notare che "il comunicato sullo stato d'emergenza regionale ha seminato il panico in tanti che operano nei settori turistici e produttivi, per non parlare dell'ulteriore carico d'ansia suscitato nei sardi".
Per la verità lo stesso Solinas aveva precisato che il provvedimento consentirà alla Regione una procedura più agile per l'acquisto di beni, servizi e forniture attraverso l'affidamento diretto per tutto ciò che è necessario per affrontare l'emergenza in atto, e che non modifica le restrizioni vigenti valide fino a mercoledì 25 marzo 2020. Ma Zedda pone comunque delle domande.
"Come si può utilizzare l'argomento dell'emergenza regionale come se ci trovassimo di fronte a un problema circoscritto alla sola Sardegna?".
E, "non è che l'intenzione è quella di ricorrere alle procedure previste per assunzioni e appalti in sanità e protezione civile, anche per tutti i settori della Regione?".
E infine: "Solinas è consapevole che la diffusione dei contagi negli ospedali è attribuibile alla sola sottovalutazione e all'assenza del governo regionale?". Sulla stessa linea il consigliere di LeU Eugenio Lai: "Solo oggi Solinas dichiara che a fronte dei numerosi ingressi di non residenti, in caso di aumento della diffusione del virus il nostro sistema sanitario regionale potrebbe entrare in forte difficoltà: perché non ha adottato misure più stringenti prima?".
Il Pd ritorna invece sulla direttiva dell'assessore della Sanità finalizzata a centralizzare ogni informazione sull'emergenza. "L'amministrazione dovrebbe occuparsi dei problemi che ancora non riesce a risolvere - dice il segretario regionale Emanuele Cani - invece di preoccuparsi di mettere il bavaglio ai professionisti impegnati in questa guerra contro la pandemia".