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Coronavirus. Interventi di sanificazione su aree aperte per ora non servono: il documento dei sindaci d’Ogliastra

L’unico sindaco che non ha formato il documento è quello di Tortolì

Coronavirus. Interventi di sanificazione su aree aperte per ora non servono: il documento dei sindaci d’Ogliastra

Di: Redazione Sardegna Live


I sindaci di Arzana, Bari Sardo, Baunei, Cardedu, Elini, Gairo, Girasole, Ilbono, Jerzu, Loceri, Lotzorai, Osini, Perdasdefogu, Seui, Talana, Tertenia, Triei, Ulassai, Urzulei, Ussassai e Villagrande hanno studiato e firmato un documento sugli interventi di sanificazione delle aree aperte. Dei 22 Comuni ogliastrini solo Tortolì, che tra ieri e oggi sta svolgendo le operazioni di sanificazione, non ha firmato il documento. Secondo i 21 primi cittadini “gli interventi di sanificazione e disinfezione delle strade pubbliche, dei marciapiedi e delle piazze, ad oggi non trovano alcuna ragione scientifica e tantomeno giuridica”.

Di seguito il documento integrale: 

 

"I Sindaci d'Ogliastra, alla luce della recente situazione di emergenza legata alle misure di contenimento per il rischio di diffusione del coronavirus e a seguito delle incessanti pressioni che arrivano dalle cittadinanze dei rispettivi paesi, volte a stimolare azioni di disinfezione e sanificazione delle strade e delle piazze delle nostre comunità, ritengono importante precisare e rendere partecipi le Comunità di alcune importanti posizioni assunte da queste Amministrazioni nel merito di tali interventi.

 

Considerando le modalità ufficiali di contagio del virus, così come riportato dalle linee guida del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore della Sanità, la migliore misura di prevenzione resta, senza dubbio, la totale assenza di contatti sociali e, quindi, la limitazione delle uscite da casa se non per motivi di primaria necessità, così come previsto dalle disposizioni regionali e della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

 

Gli interventi di sanificazione e disinfezione delle strade pubbliche, dei marciapiedi e delle piazze, ad oggi non trovano alcuna ragione scientifica e tantomeno giuridica.

 

Partendo da questa considerazione, occorre considerare come il virus non si diffonde nell’ambiente, ma al massimo permane, per poche ore, sulle superfici entrate in contatto con persone infette. 

Ma, anche in questo caso si tratta di superfici coperte come ad esempio all'interno di un edificio (vedasi protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negliambienti di lavoro del 14.03.2020).

 

In questa ottica è stata, di fatto, disposta la chiusura di tutte le strutture pubbliche in capo ai comuni (cimiteri, scuole, case comunali, biblioteche ecc.) nonché vietata l’apertura anche di luoghi di incontro come circoli e/o associazioni.

Il principale vettore di contagio e diffusione del virus resta pertanto l’uomo. 

Studi recenti in merito ad altre possibilità di contagio non hanno rivelato alcuna altra fonte se non quella umana. Riviste autorevoli come Science ed il Washington Post, hanno evidenziato l’inefficacia dei trattamenti di disinfezione evidenziando, addirittura, come lo zelante utilizzo dei prodotti a base di candeggina o diluite con ipoclorito di sodio possa determinare, soprattutto per gli operatori, una irritazione delle mucose ed esporre ad ulteriori problemi respiratori (vedasi documento ufficiale ISPRA). 

 

Inoltre, la candeggina stessa va incontro a distruzione alla luce ultravioletta e l’esposizione alle superfici esterne del Coronavirus potrebbe già essere limitata.

Sulla base di quanto espresso troviamo, pertanto, inutile e senza giustificazione la programmazione di interventi di sanificazione di luoghi aperti, non esistendo alcuna evidenza scientifica che questi riducano il rischio di contagio e di diffusione del COVID19. Inoltre, alla data odierna, non si riscontrano direttive ministeriali o regionali che impongano e/o suggeriscano alle Amministrazioni comunali di predisporre azioni di questo tipo. Anzi tali pratiche sono sconsigliate.

 

Stiamo, invece, considerando la possibilità, resa difficile al momento per le ben note indisponibilità dei fornitori, di provvedere ad un approvvigionamento di DPI da distribuire per delle situazioni emergenziali.

 

Riteniamo inoltre che un intervento di sanificazione delle strade non possa in alcun modo trovare giustificazione per fini meramente di mitigazione dell'allarme sociale.

Riteniamo che in questi casi, in un contesto di confusione generale, sia indispensabile agire con razionalità e chiarezza nei confronti delle nostre cittadinanze alle quali siamo legati da un dovere morale e giuridico di lealtà istituzionale.

 

Ad ogni modo, qualora intervenissero delle nuove linee guida che smentiscono  e si evolvono ritenendo efficace un intervento di tal fatta ci rendiamo da subito disponibili per effettuare tale intervento nell'immediato. 

A corredo di questa nota, vorremmo allegare una serie di documenti utili che rendano maggiormente comprensibile tale argomento.

Sono momenti difficili per tutti, per noi Sindaci l'intensità di lavoro in questa emergenza é più che raddoppiata. Ma non perdiamoci d'animo, proseguiamo con il rispetto delle regole e delle prescrizioni ufficiali che vengono date e a breve usciremo da questa situazione di difficoltà.

 

Comuni sottoscrittori: Arzana, Bari Sardo, Baunei, Cardedu, Elini, Gairo, Girasole, Ilbono, Jerzu, Loceri, Lotzorai, Osini, Perdasdefogu, Seui, Talana, Tertenia, Triei, Ulassai, Urzulei, Ussassai, Villagrande

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