Continua a creare problemi agli allevatori del centrosud Sardegna blocco della movimentazione scattato da 17 mesi dopo il riscontro di un focolaio del sierotipo BTV3 della lingua blu nel territorio di Teulada.

Una situazione che obbliga gli allevatori inclusi in questa zona  a dover sottoporre all’esame della Pcr i bovini ed ovini che devono oltrepassare questo perimetro con un costo ulteriore di 25,08 euro a capo.

Dopo la denuncia da parte di Coldiretti Nuoro Ogliastra, questa mattina è stata presentata la proposta di legge dei Riformatori (primo firmatario Michele Cossa) in cui si chiede la a revoca o deroga della zona di sorveglianza e l’inserimento nella prossima Finanziaria un intervento economico da parte della Regione per ridurre gli alti costi delle analisi sierologiche che ricadono interamente sugli allevatori.

“Ringraziamo i Riformatori per aver raccolto il nostro grido di aiuto – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – perché i costi del Pcr sono alti ed incidono in maniera considerevole sugli allevatori. Da una parte quelli dei bovini da carne che vendono fuori dall’isola. Ma pesa anche per i pastori soprattutto per chi vende arieti e in particolare (anche se la vendita oltre i confini del centro sud non è altissima) sulla vendita delle pecore che con un costo aggiuntivo di 25 euro a capo vanno fuori mercato.  Ma ci sono anche i casi limite delle brevi transumanze verso propri terreni che si trovano fuori dalla zona di sorveglianza. Come già detto e ripreso oggi dall’interrogazione è necessario un intervento per revocare o ridurre la zona “rossa” e sia anche, come abbiamo già chiesto negli anni scorsi, per abbattere i costi alti del Pcr, cosi come già avviene in Sicilia, dove è sceso a circa 6 euro”.

Il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba parla di “Un embargo assurdo, almeno da limitare visti gli stretti controlli che si stanno effettuando con esiti negativi Anche perché stiamo azzoppando un settore, quello del bovino da carne, in un momento positivo. Ben venga quindi la proposta dei riformatori di inserire in finanziaria un contributo che possa abbattere i costi della Pcr”.