Carloforte

Girotonno 2023: un trionfo sardo... in tutti i sensi!

Simona Balia e Federico Durzu vincono la competizione, giunta alla diciannovesima edizione

Girotonno 2023: un trionfo sardo... in tutti i sensi!

Di: Enrico Bessolo


Dodici chilometri di mare, coi suoi profumi e i suoi colori, coi suoi uccelli ed i suoi abitanti, primo fra tutti il tonno: corridore d'eccellenza che ben conosce quelle rotte percorse da sempre, da ben prima che l'uomo -nuragico o tabarchino- facesse la sua comparsa.

Questa è la distanza che separa l'isola madre (e che si riduce ad 8 km se si parte da Calasetta, sita sull'isoletta "figlia maggiore" di Sant'Antioco) da Carloforte, borgo tra i più belli d'Italia sito sull'isola di San Pietro, raggiungibile in mezz'ora di traghetto. 

È qui che ogni anno, dal giovedì alla domenica della prima settimana di giugno, si svolge il Girotonno, punta di diamante degli eventi tabarchini che prevede eventi gastronomici e conferenze dedicate alla valorizzazione del tonno rosso ma anche spettacoli, concerti, mostre ed esposizioni.

Quest'anno la manifestazione, nata nel 2003 e giunta alla diciannovesima edizione (quella del 2020 fu annullata causa pandemia) ha visto sfidarsi nella Tuna Competition, gara culinaria a cavallo di tre giorni, 6 nazioni: Italia (chef Federico Durzu e Simona Balia), Marocco (chef M. Bark Belmissi e Jawad Sarih), Argentina (chef Lola Macaroff), Giappone (chef Roberto Okabe), Portogallo (chef Marilia Oliveira) e Messico (chef Diana Beltran Casarrubias e Rodrigo Zepeda Sánchez).

L'unione delle votazioni di giuria tecnica (formata da giornalisti, esperti e opinion leader e presieduta dalla food blogger e conduttrice televisiva Chiara Maci) e giuria popolare ha decretato, nella finale di sabato 3 giugno, la vittoria di Simona Balia e Federico Durzu, che regalano la quinta vittoria all'Italia, dopo l'ultima del 2019.

Simona Balia, classe 1995, è originaria della vicina Sant’Antioco. Dopo gli studi presso la facoltà di Biologia a Sassari si iscrive all'accademia enogastronomica "COI", Baradili, dello chef Roberto Petza. Il suo curriculum vanta esperienze di tutto rispetto:  presso il capoluogo al bistrot  Babeuf e a Palazzo Doglio, in un autentico ristorante giapponese -sempre in Sardegna- e, all'apice, presso il Qafiz, sull’Aspromonte, con Nino Rossi. Accanto a lei, ha voluto il collega Federico Durzu, classe 1994, conosciuto ai tempi dell'accademia COI ed attuale responsabile della panificazione al "Reale Casadonna" con Niko Romito, dopo un passato ad Alghero (con Cristiano Andreini),  Londra, Berlino e addirittura in Messico.

Il piatto vincitore è la testa di tonno in cassetta che -dichiarano gli chef- vuole valorizzare le parti meno note del tonno, spesso esclusivo appannaggio dei tonnarotti. Parliamo di guancia, collare e lingua, che sono stati marinati e cucinati a bassa temperatura, accompagnati da fichi d’india, mandorle, erbe selvatiche e un fondo di cottura ristretto con cipolle.

 

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