Uta

Carcere di Uta: “Agenti costretti a lavorare 30 ore in due giorni”

“Così si mette a rischio non solo la sicurezza, ma la vita dei poliziotti”

Carcere di Uta: “Agenti costretti a lavorare 30 ore in due giorni”

Di: Redazione Sardegna Live


“Un servizio di traduzione (accompagnamento) di un detenuto psichiatrico, protagonista nei giorni scorsi delle devastazioni di alcune camere detentive, del lancio dei sanitari distrutti e dei liquami contro gli agenti, ha visto i poliziotti della scorta iniziare il servizio dalle 4 del mattino, per protrarsi sino alle 24, orario in cui sono rientrati in Istituto”.

Inizia così la denuncia del segretario generale della Sardegna Michele Cireddu.

“Come se questo ‘tour de force’ non fosse abbastanza – prosegue - dopo meno di 6 ore, la stessa scorta, pare sia stata impiegata in una traduzione massiva periodica e, dal carcere di UTA, si sono recati presso l’aeroporto di Alghero, dove sono arrivati detenuti dalla penisola da assegnare nei vari Istituti del distretto sardo. Di conseguenza in 2 giorni gli agenti della scorta hanno lavorato per circa 30 ore”.

Cireddu aggiunge: “Quanto ci è stato segnalato nell’Istituto di UTA è un fatto estremamente grave, abbiamo chiesto un urgente accertamento  al Direttore Marco Porcu e al Provveditore Maurizio Veneziano, perché’ è stata messa a repentaglio non solo la sicurezza dei delicatissimi servizi di traduzione, ma anche la vita dei poliziotti, costretti a subire questa follia organizzativa”.

“Qualche poliziotto poteva accusare un malore durante il viaggio e si poteva verificare una tragedia. Questo pare non sia un caso isolato, ci è stato riferito infatti che altri poliziotti dopo aver svolto il turno mattutino, sono stati impiegati nella stessa giornata, nel turno dalle 18 alle 24 nel piantonamento di un detenuto in ospedale esterno, lavorando per 12 ore in una singola giornata”.

“A nostro avviso c’erano le condizioni per impiegare altre unità ed evitare di sovraccaricare in maniera così pericolosa gli stessi agenti, abbiamo quindi inviato una nota al Direttore Marco Porcu e al Provveditore Maurizio Veneziano per far luce immediatamente e per bloccare urgentemente ed energicamente questa gestione pericolosa che mette a rischio la vita dei poliziotti”, fa sapere il segretario generale della Sardegna Michele Cireddu.

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