Sassari

Sassari. I Collage sul palco di Piazza d’Italia porteranno il nuovo singolo: “Rinasco”. Intervista a Tore Fazzi

Appuntamento sabato 3 giugno per il grande concerto che precederà la 72^edizione della Cavalcata Sarda

Sassari. I Collage sul palco di Piazza d’Italia porteranno il nuovo singolo: “Rinasco”. Intervista a Tore Fazzi

Di: Cristina Tangianu


I loro successi sono tantissimi e non basta citare “Tu mi rubi l’anima”, “Donna Musica”, “Lei Non Sapeva Far L'amore”, “Bella Da Morire”, "Piano piano m'innamorai di te" e “La gente parla” per dare pieno valore e giusta esaltazione a una carriera che dura da circa cinquant’anni.

I Collage iniziano a suonare in Sardegna, la loro terra, e spiccano il volo con la vittoria nel 1976 del festival di Castrocaro con il brano "Due ragazzi nel sole" e la prima partecipazione nel 1977 al Festival di Sanremo. Da quel momento raggiungono la fama e il grande pubblico.

Il loro ultimo lavoro uscirà il prossimo 2 giugno e sarà presentato lo stesso giorno su Rai1 nel corso del programma “Oggi e un altro giorno”, mentre sarà Sassari ad ascoltare il brano per la prima volta in piazza.

Sabato 3 l’appuntamento è, infatti, sul palco di Piazza d’Italia per il grande concerto presentato da Giuliano Marongiu dalle ore 18, che precederà la 72^edizione della Cavalcata Sarda e vedrà esibirsi tanti artisti, tra i più rappresentativi e richiesti del panorama musicale e dello spettacolo isolano (diretta streaming su Sardegna Live).

Tore Fazzi (voce solista e chitarra basso), Francesco Astara (batteria), Fabio Nicosia (tastiere, pianoforte e cori) e Uccio Soro (chitarre e cori) sono attesissimi protagonisti.

Abbiamo chiesto proprio a Tore Fazzi, leader della band, unico rimasto della formazione storica dei Collage (formata da Tore Fazzi, Piero Fazzi, Piero Pischedda, Pino Ambrosio, Masino usai, Luciano Degortes), di parlarci del brano, ma non solo. Con lui ripercorriamo alcune tappe della sua lunga carriera.

“Rinasco” è il secondo singolo di un nuovo disco le cui prime sei tracce sono state registrate a Londra, ci può presentare il brano?

“È un pezzo che segna una leggera svolta perché è molto fresco, attuale e grintoso, ma che al contempo non fa a dimenticare i Collage classici. Come già abbiamo fatto in questi decenni andiamo avanti aggiornandoci di continuo, cercando di stare, tra virgolette, al passo coi tempi. La rinascita è un qualcosa che tocca piano piano tutti. Si rinasce, ad esempio, dopo un amore finito, dopo una brutta avventura, una disgrazia”.

Nel 2020 in piena pandemia decide di pubblicare il suo primo album da solista, tutto in lingua sarda. Come nasce il progetto di “Lughe Noa”?

“Non ricordo esattamente le origini di questo pensiero, forse possiamo parlare di decenni. Sicuramente sono stato influenzato tanto dai miei genitori: mia mamma cantava tanto, a casa, canzoni soprattutto in sardo. Aveva una voce molto simile alla mia tra l’altro. Mentre mio padre era un fisarmonicista, suonava anche la chitarra e si esibiva in tutte le piazze. Quindi da bambino ho incamerato tutto quello che vedevo e sentivo. Quindi quando è arrivata la pandemia ne ho approfittato. Dentro di me sentivo sempre questo richiamo, avevo già scritto tante canzoni, ma erano in un cassetto, ferme lì. Dicevo: un giorno o l'altro le canterò, ma non c'era mai tempo perché portare avanti un gruppo come i Collage è un lavoro che dura 24 ore al giorno. Quando siamo stati costretti a fermarci ho ripreso in mano tutto, ho inviato i pezzi a Gabriele Oggiano, arrangiatore e compositore e il progetto ha preso forma”.

Nell’album “Lughe Noa” ci sono diversi duetti…

“Sì, ho pensato di condividerlo con altri cantanti sardi, per cui ho cercato di individuare gli artisti che secondo me erano più adeguati a quel tipo di canzone e a quel tipo di progetto. "Lughe Noa", ad esempio, mi vede duettare Maria Luisa Congiu, che tra l'altro mi aveva già adeguato il testo di questa canzone e di "Zia Mariola" dieci anni prima. Tutti quanti mi hanno dimostrato un affetto che non credevo. Anche Maria Giovanna Cherchi ha lavorato subito con vigore. E poi non si può non nominare il brano che oggi possiamo definire il gioiello: "Su Pipiriòlu", che potevo cantare solo con il Coro Sant'Austinu di Alà dei Sardi (Tore Fazzi è nato ad Alà dei Sardi ndr). Diventato un tormentone e sbarcata anche sulla Rai”.

Qual è la canzone più richiesta ai vostri concerti?

“Devo dire che non c'è una hit che superi le altre. Posso dirne almeno quattro.  Con “Lei Non Sapeva Far L'amore” parte un coro che non finisce mai, “Tu mi rubi l'anima” non si non si discute, un successo mondiale, se non facciamo poi "Due ragazzi nel sole" che cascasse il palco e poi “Donna Musica” la dobbiamo fare due o tre volte”.

A quale canzone lei è più legato?

“Sono legato a molte canzoni, però in particolare due delle ultime produzioni del decennio precedente che sono “Non ti dimenticherò” e “Vienna” mi legano a doppio filo. Sono due canzoni speciali, sempre richieste ai nostri concerti. La prima l’ho scritta pensando a tutto ciò che mi ha insegnato mio padre, è a lui dedicata. “Vienna” invece l’ho scritta tanto tempo fa, dopo il rientro dal mio viaggio di nozze. Una canzone che ho tenuto nel cassetto e poi con i Collage abbiamo deciso di inserirla nell’ultimo cd, “Inconfondibile”, del 2018”.

C’è il sogno di tornare a Sanremo?

“Non c’è un sogno, però Sanremo fa parte del nostro mondo, è molto importante per far conoscere i nuovi progetti. Purtroppo, però, il “problema” di Sanremo è che quando tu hai bisogno di lui, lui non ti vuole. Nel senso che quando abbiamo avuto un progetto molto interessante non siamo potuti entrare in un certo giro di persone, mentre siamo stati contattati quando non avevamo un progetto forte. Oggi, giustamente, si preferisce lanciare i giovani, quindi i posti per chi non ha bisogno di questa spinta sono tre/quattro e gli artisti sono tantissimi”.

Tore, concludiamo la nostra chiacchierata con una “comunicazione di servizio”. In queste settimane a causa del maltempo sono stati cancellati tanti eventi, tra cui anche il concerto dei Collage del 28 maggio a Torralba

“Sì, esatto, noi eravamo lì e abbiamo aspettato, ma purtroppo le condizioni del tempo non ci hanno permesso di preparare il palco e tutta la strumentazione che come sappiamo è un lavoro che richiede diverse ore, ma il concerto sarà recuperato. Ringraziamo tutti”.

Anche noi ringraziamo Tore Fazzi per la disponibilità e la gentilezza e ricordiamo che per tutte le informazioni sui concerti, prossime uscite e novità dei Collage si può fare riferimento al sito http://collage.it/collage/ e ai canali social Instagram e Facebook. Intanto, ci vediamo a Sassari sabato 3 giugno. 

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