Cabras

Michela Murgia e il tumore, Burioni: “Non è vero che dal quarto stadio non si torna indietro”

La scrittrice: “Mi ha deluso. Parla di me senza conoscere la mia cartella clinica”

Michela Murgia e il tumore, Burioni: “Non è vero che dal quarto stadio non si torna indietro”

Di: Alessandra Leo


Dal quarto stadio non si torna indietro”, aveva detto Michela Murgia nell’intervista al Corriere della Sera in cui aveva annunciato di avere il cancro metastasico, partito da un rene, che le lascia pochi mesi di vita.

Quella frase ha spinto il dottor Roberto Burioni a scrivere un post sul proprio profilo Facebook per smentirla e dare speranza a chi sta affrontando la malattia al quarto stadio come la scrittrice sarda.

La malattia di Michela è grave - ha scritto Burioni - però siamo in un momento in cui la medicina fa passi da gigante a una velocità che non abbiamo mai immaginato e, pur nella consapevolezza della serietà della situazione clinica, esiste una concreta speranza che quei che quei 'mesi' siano molti. lo spero che per Michela (e per tutti gli altri pazienti) quei mesi guadagnati siano molti e possano servire a ottenere cure migliori che a loro volta serviranno a guadagnare ancora altro tempo che servirà a curare con successo questa malattia”.

Anche se per ora ci riusciamo solo per pochi pazienti, è possibile guarire un tumore a uno stadio avanzatissimo. Dunque - ha concluso il medico- sconfiggere la malattia anche grave è oggettivamente possibile e prima o poi ci riusciremo per molte altre persone. E solo questione di tempo”.

La risposta di Michela Murgia non ha tardato ad arrivare. "Burioni mi ha deluso molto. Ma come fa un medico serio a dare giudizi, a parlare di me senza aver visto la mia cartella clinica? Non si semina sfiducia tra un paziente e il suo medico", ha detto l’autrice di “Accabadora”, riferendosi al rapporto con il suo medico, l'oncologo Fabio Calabrò, "a mio parere il migliore che mi potesse capitare".

È stato Calabrò a spiegare alla Murgia che il tumore "non è una cosa che arriva da fuori, è un cambiamento che accade all'interno del nostro corpo: il cancro siamo noi". Ed ecco perché la scrittrice critica i medici che spingono ad avere un atteggiamento combattivo nei confronti della malattia.

“Non potrei mai svegliarmi la mattina pensando che devo andare in trincea. Non mi alzerei. Io mi sto curando, non sto combattendo. Non sarò vincitrice se guarirò, né sconfitta se invece non guarirò" ha concluso Michela Murgia.

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