Cagliari

Sit-in della Polizia Penitenziaria davanti al Consiglio Regionale: sindacati e agenti sul piede di guerra

I problemi sono sempre gli stessi: mancano i repartini detentivi negli ospedali e locali idonei negli aeroporti sardi per i detenuti

Sit-in della Polizia Penitenziaria davanti al Consiglio Regionale: sindacati e agenti sul piede di guerra

Di: Alessandro Congia


Lo avevano preannunciato, ora è ufficiale: gli agenti della Polizia Penitenziaria, con al loro fianco le sigle sindacali di Sappe, Osap, Uil-Pa, Sinappe, Uspp, Cisl, Cgil e Cnpp per rivendicare le annose problematiche di sempre: mancano i repartini detentivi negli ospedali e locali idonei negli aeroporti sardi per i detenuti. Hanno annunciato, per martedì 4 febbraio 2020, dalle ore 9.30, una manifestazione sotto la sede del Consiglio regionale in via Roma, a Cagliari: lo hanno fatto scrivendo al Presidente della Regione Sardegna, Cristian Solinas, alla Giunta Regionale, al Presidente del Consiglio Regionale, Michele Pais, ai consiglieri regionali, oltre al Prefetto Bruno Corda, al Questore Pierluigi D’Angelo e al Provveditore dell`Amministrazione Penitenziaria della Sardegna, Maurizio Veneziano.   

“Nonostante numerose richieste alle varie autorità competenti – si legge nella nota unitaria dei sindacati della Polizia Penitenziaria – ad oggi non è stato predisposto nessun repartino detentivo nei nosocomi dove son presenti le grosse strutture penitenziarie, e tantomeno è stato consegnato l’unico repartino detentivo protetto già realizzato, ovvero quello presente presso l`ospedale cagliaritano del Santissima Trinità. Inoltre, non è` stato individuato nessun locale idoneo, presso i vari aeroporti presenti nel territorio sardo Alghero e Olbia, dove poter allocare, in sicurezza, i detenuti in transito, da e per la penisola. Qualora ve ne fosse bisogno, giova ricordare e rendere edotti tutti i cittadini, che la popolazione detenuta presente in Sardegna, negli ultimi anni è mutata notevolmente, rispetto al passato, ed ora soggiornano nelle strutture penitenziarie, detenuti di altissimo spessore criminale, molti dei quali conosciuti alle cronache. Nonostante in più occasioni, abbiamo denunciato che la mancanza dei servizi citati, stanno determinando gravi rischi per la sicurezza pubblica e che il personale è costretto a piantonare i detenuti presso le corsie degli ospedali, senza la garanzia degli standard minimi di sicurezza nei confronti dei cittadini, ad oggi constatiamo un silenzio assordante da parte delle Autorità che dovrebbero assolvere alle citate richieste. Sono stati numerosi, i casi in cui, i detenuti hanno dato in escandescenza e hanno letteralmente distrutto le camere ospedaliere, mettendo a repentaglio l`incolumità degli altri pazienti, che loro malgrado, si trovavano ricoverati nelle stesse camere o nelle stesse corsie. 

E` capitato inoltre – scrivono i referenti di Sappe, Osap, Uil-Pa, Sinappe, Uspp, Cisl, Cgil e Cnpp  - che il personale di Polizia Penitenziaria, impiegato nel piantonamento, abbia subito delle aggressioni da altri pazienti ricoverati nei reparti di psichiatria, che hanno potuto facilmente raggiungere gli agenti, costretti per impossibilità logistiche, a posizionarsi nella corsia. In tutti gli aeroporti sardi, manca un punto d’appoggio per le varie scorte in transito e laddove è presente, come presso l`aeroporto di Elmas, il personale è costretto a utilizzare per le incombenze relative alla traduzione dei detenuti, un container adattato, sporco, inefficiente ed inidoneo. E` facile quindi prevedere, che con l`arrivo imminente dei detenuti 41 bis a Cagliari, sarà impossibile garantire i dovuti livelli di sicurezza, senza un idoneo ufficio presidiato dagli agenti, così come capita di sovente a Sassari, ogni qualvolta un detenuto sottoposto al regime del 41 Bis, debba essere tradotto".

Per questi motivi, martedì 4 febbraio 2020, dalle ore 9.30, i poliziotti scenderanno in piazza, davanti alla sede del Consiglio Regionale della Sardegna, per "manifestare e denunciare il disappunto, l’inefficienza, e continuare a protestare pubblicamente, per i diritti del personale di Polizia Penitenziaria e garantire la sicurezza dei cittadini".

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