Decimomannu

Nuovi venti di guerra. Liberu: “No all’uso della Sardegna come portaerei”

Il partito indipendentista: “Noi Sardi rivendichiamo il diritto di vivere in pace sulla nostra terra”

Nuovi venti di guerra. Liberu: “No all’uso della Sardegna come portaerei”

Di: Antonio Caria


Purtroppo si profilano nuovi venti di guerra all’indomani dell’uccisione di uno dei leader dell’Iran: Qassem Soleimani. Un aria, questa, alimentata dalla nuova crisi libica.

Una situazione che potrebbe vedere protagonista anche le basi militari in Sardegna. A dare l’allarme è Liberu, uno dei partiti indipendentisti sardi: “Ancora una volta la Sardegna si ritrova, suo malgrado, in primo piano negli scenari di guerra. L’allerta diramata a tutte le basi militari italiane, con l’inizio degli spostamenti di aerei da guerra verso le basi nel sud Italia e verso le numerose strutture militari italiane presenti in Sardegna”.

“Mentre gli eserciti occidentali – ribadiscono – affilano le armi per riorganizzare e rimodulare la loro ingerenza nel Nord Africa e nel Medio Oriente, la nostra terra si ritrova ad essere nuovamente piattaforma di guerre a noi estranee, per aggressioni che il nostro popolo non vuole e che non condivide assolutamente”.

“Non accettiamo – aggiungono – guerre di aggressione da parte di chiunque nei confronti di chicchessia, qualunque sia la motivazione di volta in volta accampata come “necessaria” e abbellita dai più accattivanti e pacifici propositi. La guerra è guerra, genera solo morte e distruzione, migrazione di milioni di persone disperate, fame e miseria per i più poveri, profitti grondanti di sangue per i ricchi. Noi Sardi rivendichiamo il diritto di vivere in pace sulla nostra terra, di vivere del nostro lavoro tessendo relazioni di amicizia e concordia con tutti i popoli del mondo.

Liberu chiede, inoltre, al Consiglio regionale una formale e simbolica dichiarazione di “Indisponibilità dell’intero territorio sardo per operazioni di guerra, chiediamo che tutti i consigli comunali si esprimano con una dichiarazione di condanna verso qualunque partecipazione ad un conflitto, e chiediamo a tutto il popolo sardo di unirsi alla protesta, che divampa nel mondo intero, contro i nuovi propositi di guerra dell’Occidente”.

A questo proposito sabato 11 gennaio dalle 10:30, avrà luogo un sit in davanti alla base militare di Decimomannu.

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