Monserrato

Gabriele Catta, 52 chilometri a nuoto e 20 maratone in 20 giorni contro il cancro

“Mio nonno è affetto da leucemia, voglio far guarire lui e tutte le persone che soffrono quotidianamente a causa di mali debilitanti” dice il giovane studente di Scienze Motorie, originario di Monserrato

Gabriele Catta, 52 chilometri a nuoto e 20 maratone in 20 giorni contro il cancro

Di: Alessandra Leo


Entusiasmo, forza, simpatia e un cuore pieno d’amore per il prossimo caratterizzano il giovane Gabriele Catta, 21enne originario di Monserrato.

Dallo scorso anno il giovane studente di Scienze Motorie ha intrapreso un progetto fuori dal comune con molteplici obiettivi. Sardegna Live l’ha incontrato in un’assolata mattina di marzo e ci ha letteralmente investiti con la sua travolgente voglia di vivere, di fare, di aiutare.

Ciao Gabriele, in cosa consiste questo tuo progetto?

Ciao a tutti e grazie a Sardegna Live per questa grande opportunità. Ho deciso l’anno scorso di unire la mia passione per lo sport alla solidarietà e al sociale, compiendo in prima persona imprese sportive estreme affiancandole a raccolte fondi per la ricerca di malattie, come il cancro e la sclerosi multipla”.

Qual è stata la tua prima impresa?

Lo scorso agosto ho percorso 52 chilometri no stop a nuoto da Costa Rei, precisamente dallo Scoglio di Peppino, fino a Marina Piccola. In quell’occasione sono riuscito a raccogliere 3000 euro per l’AIRC, un grande risultato considerando che si aspirava al massimo a 500”.

Quale sarà la tua prossima impresa?

Quest’anno ho aperto due nuove raccolte fondi, una per la VoSM (Volontariato Sclerosi Multipla) e una per l’AIRC. Inoltre ho in programma, per il prossimo luglio, di percorrere 20 maratone in 20 giorni, una in ogni regione d’Italia.

Da cosa parte questa tua grande voglia di dedicarti al prossimo, in particolare a chi sta male?

Parte da motivi personali: mio nonno è affetto da leucemia da 21 anni e, nonostante si sottoponga a terapie, molte anche sperimentali, soffre quotidianamente e a me piange il cuore. Vorrei tanto porre fine alle sue sofferenze e a quelle di tante persone che lottano quotidianamente contro mali aggressivi e debilitanti. Molti sono anziani, ma ci sono anche tantissimi bambini e ragazzi giovani come me, ce la metto tutta per fare la mia parte e cercare di donare loro un po’ di serenità a benessere. Ma ci sono anche altri motivi per cui ho pensato a questo progetto”.

Quali sono?

Vorrei che qualunque persona, di qualsiasi età, credesse più in se stessa e non si butti giù: tengo a far capire che loro sono molto più di una gara non vinta, di un esame andato male, di un limite non superato. Ogni singolo individuo è speciale al di là di questi ostacoli quotidiani, ha le proprie caratteristiche e i propri punti di forza. Si può sempre fare meglio e se non ce la si fa, va bene lo stesso: l’importante è cercare di essere positivi e dare il massimo sempre, senza paragonarsi agli altri”.

Un motivo personale, uno sociale e uno umanitario sono le tre importanti colonne su cui il lodevole progetto di Gabriele Catta si regge e noi siamo tutti sicuri che questo giovane e brillante studente realizzerà i propri sogni rendendo felici tantissime persone. Ciao Gabriele, alla prossima intervista!

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