Cagliari

Metanodotto. Progressisti: “Idea del secolo scorso”

Satta e Orrù: “Guardare a fonti rinnovabili e comunità energetiche”

Metanodotto. Progressisti: “Idea del secolo scorso”

Di: Antonio Caria


“Il metano è considerato una "fonte di transizione”, mentre la metanizzazione della Sardegna richiede un’infrastruttura rigida, che necessita di uno sproporzionato investimento in termini economici ed ecologici e non coincide con l’ipotesi di transizione”.

A rimarcarlo è stata la consigliera regionale e componente della commissione Ambiente del Consiglio regionale, Maria Laura Orrù che è voluto ribadire il suo concetto sul metanodotto, una vicenda che tiene banco nell’attualità politica sarda già da mesi.

“Ci sembra – aggiunge la Orrù – che l'investimento previsto sia sproporzionato e inadeguato rispetto alle necessità energetiche dell'isola. Il metanodotto comporta costi infrastrutturali e ambientali eccessivi, senza garantire ai sardi una tariffa vantaggiosa rispetto alla situazione attuale. Sarebbe a nostro avviso più utile impiegare le ingenti risorse stanziate per la realizzazione della dorsale per sviluppare energie rinnovabili e pulite, una nuova economia, fatta anche di ricerca e sperimentazione di tecnologie e tecniche innovative per il risanamento dell’ambiente e la produzione eco-sostenibile: obiettivi ineludibili, oggi più che mai, in considerazione dei livelli di allarme raggiunti sulle difficili condizioni ambientali del nostro pianeta”.

Sulla stessa linea il suo collega e componente dellaCommissione Energia e Attività produttive del Consiglio regionale Gianfranco Satta: “Ogni volta che salta fuori il tema del metano i sardi continuano ad incassare sonore disillusioni. Il Piano Energetico dell’isola sottolinea la possibilità di sviluppare 11 distretti energetici a “energia quasi zero. Invece di inventarsi ipotetiche compagnie aeree, utilizzassero un’agenzia regionale per produrre energia pulita, sfruttando gli elettrodotti che collegano l’Isola con la Corsica e con la penisola, che rappresentano un elemento che faciliterebbe la gestione di un’elevata quota solare ed eolica oltre l’autoproduzione con la possibilità di vendere l’energia prodotta in eccessosul tema abbiamo presentato una proposta di legge, che mi vede primo firmatario,  sulla promozione dell'istituzione delle comunità energetiche, una tematica di livello altamente strategico che, a livello comunitario, si inquadra nel processo di riforme del settore dell’energia contenuta nel pacchetto "Energia pulita per tutti gli europei" (c.d. “Clean Energy Package”)”.

“Vogliamo che la Regione si impegni nella promozione e nella diffusione di distretti energetici, al fine di integrare le diverse tecnologie di produzione, consumo e accumulo energetico e favorire la gestione ottimale della produzione e del carico, l’efficientamento dei diversi utenti finali e la massimizzazione dell’utilizzo locale delle risorse energetiche presenti sui territori – hanno concluso la Orrù e Satta -. L’ottimizzazione dell’autoconsumo permetterebbe di ridurre l’impatto della comunità sul sistema di distribuzione, evitando la necessità di realizzare nuove infrastrutture e migliorando la qualità della fornitura elettrica, oltre a favorire una maggiore penetrazione di impianti a fonte rinnovabile non programmabile”.

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