Tempio Pausania

Carcere di Tempio Pausania, detenuto aggredisce agente con un pugno in testa

La denuncia dell’Uspp: “Necessario modificare il modello detentivo”

Carcere di Tempio Pausania, detenuto aggredisce agente con un pugno in testa

Di: Redazione Sardegna Live


Un detenuto ha sferrato un pugno in testa ad un agente in servizio nella sezione del carcere di Tempio Pausania, in Gallura, che “ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso dove gli hanno certificato una prognosi di 30 giorni”. Lo denuncia, in una nota, l'Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria (Uspp).

"Continuano i disordini nelle carceri italiane, con continui gesti sconsiderati e penalmente rilevanti da parte di detenuti riottosi al rispetti delle regole penitenziarie, purtroppo sempre più allentate da un ipergarantismo che si traduce anche in una dilagante impunibilità anche di carattere sanzionatori messa in atto dalla stessa amministrazione penitenziaria", dicono il presidente dell'Uspp Giuseppe Moretti e il segretario regionale della Sardegna Alessandro Cara.

"La situazione degli istituti sardi deriva da anni di sottovalutazione politico/istituzionale delle problematiche che nel tempo si sono amplificate - aggiunge Cara - ma anche dalle disattenzioni di un'amministrazione che già dal suo vertice regionale non appare più idonea a contrastare le molteplice situazioni critiche derivanti anche dalle carenze organiche ormai inaccettabili e all'assenza di direttori e comandanti che contribuiscono al senso di abbandono del personale di polizia penitenziaria".

Per Moretti e Cara "il nuovo vertice dipartimentale dovrà affrontare una volta per tutte il problema dell'assenza di tali figure, ma anche rivedere le posizioni di quei dirigenti che non rispondono allo standard di efficienza che occorrerebbe per governare il sistema penitenziario in Sardegna e non solo. Basta migrazioni di direttori da un istituto all'altro e a missioni che non consentono una continuità gestionale di strutture complesse come quella di Tempio Pausania. Vale la pena ricordare che l'istituto è guidato da un un dirigente che viene in missione dal nord Italia".

I due sindacalisti insistono anche sulla "necessità di modificare il modello detentivo" anche "assumendo iniziative tese a risolvere il problema che genera la collocazione dei detenuti con problemi psichiatrici nelle sezioni ordinari".

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