Anche L’Arcivescovo Metropolita di Oristano Roberto Carboni si schiera con la comunità di Desulo che nei giorni scorsi è scesa in piazza per protestare contro la mancata apertura della prima classe dell’Istituto alberghiero.

“Sono consapevole – scrive Monsignor Carboni – dei profondi disagi che subiscono i comuni della Barbagia a causa dello spopolamento, a cui si aggiunge la viabilità che non favorisce gli spostamenti a causa di strade spesso in cattive condizioni, che diventano ancor più pericolose nella stagione invernale. Altra preoccupazione è il timore della chiusura dell’unico presidio ospedaliero del territorio ubicato nel Comune di Sorgono, che comporterebbe profondi disagi per tutti ma, in paticolare, per la popolazione anziana”.

A suo modo di vedere “La mancata apertura della prima classe dell’Istituto alberghiero comporterebbe l’obbligo del trasferimento dei 10 alunni iscritti in altre sedi, difficili da raggiungere a causa della distanza. In modo particolare mi stanno a cuore alcuni alunni disabili, che vedrebbero aggiungersi altre difficoltà a quelle che vivono giornalmente per la loro condizione”.

L’Arcivescovo auspica “Che le autorità competenti, come i nostri amministratori della cosa pubblica, possano rivalutare le decisioni e optare a favore del mantenimento della scuola e di adoperino per difendere non solo il diritto allo studio, ma anche ciò che è necessario per favorire e incoraggiare lo studio di coloro che vivono nelle zone montane della nostra Sardegna”.