In Sardegna

Il Policlinico Duilio Casula in prima linea nella lotta al tumore del colon retto

Al via il Percorso diagnostico terapeutico assistenziale

Il Policlinico Duilio Casula in prima linea nella lotta al tumore del colon retto

Di: Antonio Caria


Sempre più protagonista il Policlinico Duilio Casula nella lotta al tumore del colon retto grazie all’attivazione del Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta).

Un percorso garantito da un team di specialisti e personale sanitario dedicato, studiato per il paziente, che viene preso in carico dal momento della diagnosi e accompagnato in tutte le fasi della diagnostica, del trattamento medico, chirurgico e dei controlli successivi.

Come annunciato dal direttore sanitario dell’Aou di Cagliari, Nazareno Pacifico, “La nostra intenzione è costruire percorsi che prendano in carico e seguano i pazienti in ogni fase della loro malattia”.

“Il Pdta – ha dichiarato il professor Luigi Zorcolo, direttore della Chirurgia colon proctologica  del Policlinico – è rivolto a tutti i pazienti con sospetto o con diagnosi già accertata di tumore del colon-retto. È un servizio importante perché accompagna e guida il paziente affetto da tumore del colon-retto nel suo percorso di diagnosi e trattamento. È un sistema coordinato che consente di: garantire ai pazienti un approccio personalizzato, ridurre i tempi di attesa per il trattamento, ottimizzare diagnosi e trattamento con un approccio multidisciplinare, migliorare la qualità e l’e­fficienza del servizio offerto, migliorare l’esperienza ospedaliera dei pazienti”.

Al Pdta si accede contattando l’ambulatorio unico per le neoplasie del colon-retto, al numero 07051093100 dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 17.00 oppure inviando un messaggio all'indirizzo di posta elettronica colonretto@aoucagliari.it

Secondo i dati dell’Aou di Cagliari, sono circa 600 gli interventi chirurgici eseguiti e 250 resezioni colo-rettali, di cui 199 per tumore maligno. Nel corso dell’ultimo anno, inoltre, è salito al 60% il numero di resezioni effettuate per via laparoscopica.

Basso il tasso globale delle complicanze dopo resezione colo-rettale (9,6%), senza differenza tra gli interventi eseguiti in maniera tradizionale o per via laparoscopica. Solo in 13 su 250 pazienti (5,2%) è stato necessario ricorrere ad un secondo intervento chirurgico.

“Le rimanenti complicanze – fanno sapere dall’Aou – sono state gestite in maniera conservativa e hanno unicamente determinato un allungamento dei tempi di ricovero e convalescenza. La risoluzione favorevole di tutti i casi trattati ha consentito, infine, il raggiungimento dell’importante traguardo di mortalità post-operatoria pari a zero”.

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