Cagliari

Adesca una minorenne su whatsapp: “Mandami foto in intimo”. Denunciato un 36enne dalla Polizia Postale

L'uomo è responsabile del reato di detenzione di materiale pedopornografico e adescamento di minorenne

Adesca una minorenne su whatsapp: “Mandami foto in intimo”. Denunciato un 36enne dalla Polizia Postale

Di: Alessandro Congia


La Polizia di Stato ha denunciato un 36enne residente in provincia di Nuoro, domiciliato in provincia di Sassari, responsabile del reato di detenzione di materiale pedopornografico e adescamento di minorenne. 

L’attività investigativa svolta dal Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Cagliari nasce a seguito di delega della locale A.G. ed ha consentito di identificare il soggetto maggiorenne che ha adescato online una minore di anni sedici, tramite un noto social. 

L’adescatore, attraverso un profilo Instagram creato ad hoc in modo tale che risultasse quello ufficiale di un noto marchio di biancheria intima, ha invitato la minore a partecipare ad un “contest” ovvero ad un concorso in cui si dovevano inviare delle foto in intimo, al fine di poter vincere prodotti del noto marchio e con la prospettiva di poter diventare, nel futuro, anche testimonial dello stesso. 

I contatti con la minore si sono successivamente trasferiti sulla piattaforma di messaggistica istantanea denominata “WhatsApp”, attraverso la quale l’adescatore ha chiesto ed ottenuto dalla minore l’invio di foto intime. A seguito di perquisizione personale e locale eseguita dal Compartimento della Polizia Postale di Cagliari in collaborazione con la dipendente Sezione di Sassari nei confronti del trentaseienne, sono stati rinvenuti e sequestrati dispositivi digitali (tablet, notebook e due smartphone) dal cui esame si è avuta conferma dei contatti con la minore nonché l’utilizzo, da parte dell’uomo, di altri cinque profili Instagram probabilmente utilizzati per le medesime finalità delittuose. 

Nei dispositivi informatici sono state rinvenute non solo le foto inviate dalla minore ma anche un vero e proprio archivio contenente circa mille file immagini di natura erotica/pornografica relative a ragazze (al momento non ancora identificate ma potenziali ulteriori vittime minorenni) che il predetto ha ottenuto fingendosi anche fotografo specializzato in foto artistiche e di nudo.

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