Portoscuso

Rigassificatore a Portoscuso, la contrarietà di Regione e Comune

Oggi riunione congiunta delle commissioni Ambiente e Attività produttive

Rigassificatore a Portoscuso, la contrarietà di Regione e Comune

Di: Redazione Sardegna Live


Le commissioni Ambiente ed Attività produttive, riunite in seduta congiunta sotto la presidenza di Piero Maieli (Psd’Az) e con la partecipazione dell’assessore dell’Industria Anita Pili, hanno ascoltato il Sindaco di Portoscuso Ignazio Atzori ed il vice Giorgio Alimonda sul progetto presentato dalla Snam per la realizzazione di un impianto di rigassificazione a Portoscuso.

Un progetto sul quale il Comune ha da tempo espresso una posizione contraria. Ma non per motivi ideologici, hanno precisato gli amministratori locali, quanto perché, anche dal punto di vista tecnico, appare irrealizzabile ed aggraverebbe la già difficile situazione del porto. Infatti, hanno sostenuto, l’area portuale non sarebbe praticabile per navi gasiere di quelle dimensioni, senza un radicale intervento di dragaggio dei fondali (occorrerebbe scendere dagli attuali 4 ai 12 metri di pescaggio) per il quale, a fronte di un costo ipotizzato superiore ai 40 milioni, non c’è copertura finanziaria né viene indicato il soggetto attuatore. Il porto inoltre, hanno ricordato Sindaco e vice Sindaco di Portoscuso, avrebbe poi bisogno di altre opere molto consistenti (dai 20 ai 24 milioni), per quanto riguarda il banchinamento e le infrastrutture di servizio.

E’vero che le aziende del territorio, come Eurallumina e Sider Alloys, hanno necessità di energia, hanno riconosciuto i rappresentanti del Comune, ma questo problema può essere risolto con la realizzazione di un piccolo deposito costiero, non certo con un mega impianto che alla fine determinerebbe un livello del prezzo del gas fra i più alti d’Italia.

C’è poi da considerare la questione ambientale, per l’impatto del nuovo impianto sulla sicurezza e la salute dei cittadini, in un territorio che ha già pagato un prezzo molto pesante agli insediamenti industriali, con vaste aree contaminate dalla presenza di metalli pesanti e non ancora bonificate.

“Chiediamo perciò più attenzione alle istituzioni regionali - hanno concluso Atzori e Alimonda - ed appena possibile presenteremo precise richieste anche al nuovo governo nazionale, per la ricerca condivisa di soluzioni alternative”.

Sui rapporti col governo si è soffermata anche l’assessora Anita Pili, che ha ribadito il parere contrario della Regione al Dpcm, parere espresso con chiarezza anche al Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani nel confronto istituzionale che ha preceduto il varo del decreto. “A nostro giudizio - ha affermato la Pili - al Sulcis servono un progetto compatibile con il territorio e la revisione del decreto: su questo, saremo sempre al fianco degli Enti locali interessati, auspicando che il nuovo governo tenga conto delle nostre buone ragioni”.

Nel successivo dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Alessandro Solinas (M5S), Maria Laura Orrù (Progressisti), Valter Piscedda (Pd) e Michele Ennas (Lega). La commissione ha poi deciso di avviare un ciclo di audizioni e di effettuare un sopralluogo a Portoscuso.

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