Cagliari

Marcello Polastri: "La città è invasa dai rifiuti? Appalto totalmente da rivedere"

Rifiuti e discariche ovunque, il consigliere comunale di Sardegna Forte interviene sull'emergenza

 Marcello Polastri:

Di: Alessandro Congia


“A parer mio è sintomo di un appalto da rivedere. Non sarà semplice perché si tratta di un contratto oramai stipulato e come tale da rispettare tra le parti, ma è anche vero che ai cittadini è dovuto tutto quell’impegno possibile per difendere i valori di onestà e premiare chi fa bene la differenziata. Penso che anche i trasgressori vadano “premiati” con una multa per chi abbandona i rifiuti e crea ovunque le discariche”. 

Non usa mezzi termini Marcello Polastri, neo-eletto presidente della Commissione alle politiche della sicurezza del Comune di Cagliari che “ogni giorno” riceve “richieste di aiuto dei cittadini per bene, oramai stanchi di avere a che fare con l’abbandono smodato di rifiuti dappertutto. 

L’ALIGA non offre un bel biglietto da visita della citta: è anti-igienica e mette malumore. Così le persone - ribadisce Polastri - si sentono vittime indifese; subiscono la puzza e mal sopportano l’immagine degradante delle discariche. Da qui - prosegue il Presidente della Commissione sicurezza  - le continue richieste di intervento che in tanti mi rivolgono, così come fanno con gli  Assessori, e sia con i consiglieri di maggioranza che dell’opposizione. Giorno e notte mi chiamano - dice - dalle 5 alle 12 persone per far portare via rifiuti da ogni angolo di città. C’è però anche chi sporca e chiede poi di pulire le sue malefatte. Ed è assurdo che il ruolo di un consigliere sia ridotto a quello d’una specie di sceriffo-netturbino-segnalatore. CONSIGLIERE è colui che  osserva e propone per il bene, battendosi per lo sviluppo della città, stando a fianco dei cittadini. Io ad senljo - precisa Polastri - sono uno che soffre con chi soffre. Ecco perché dobbiamo individuare uno strumento innovativo, che stupisca e funga da deterrente...”. 

Lei ha quello strumenti, è solo le multe? 

“Perché no? Pensi che, grazie ai soldi delle sanzioni amministrative, l’Amministrazione comunale potrà ricoprire, seppure in minima parte, i costi affrontati per quest’emergenza da sacchetto selvaggio, per alleggerire le spese sostenute e liberare la città dalle discariche. Da un disvalore faremo un valore, basta volerlo e avere coraggio che a me non manca certo”. 

Mentre lo dice, Polastri sorride perché con il suo smartphone, ai cronisti  mostra tante immagini di persone filmate mentre abbandonano immondizia. 

“Vedete questi filmati? Sono stati girati da cittadini esasperati dei quartieri come La Marina e Mulinu Becciu. Quest’ultimo subisce il lancio del sacchetto selvaggio tra la notte e la mattina, anche da parte di chi accede a Cagliari dall’hinterland, usando l’auto. È vergognoso! Dobbiamo colpire chi fa questo genere di cose sistematicamente, da mesi, in barba alla Legge. Ripeto: ripristinano le regole e facciamoci rispettare. Così anche Cagliari verrà rispettata”. 

Però qualcuno da la colpa di tutto ciò all’attuale esecutivo al governo della città? 

“Stento a crederci. Se le cose stessero così, quel qualcuno sarebbe in malafede; è come un perdente frustrato. Non dimentichiamo, ad esempio, che meno di 100 giorni fa, in campagna elettorale, si diceva in modo vigliacco che era come se il candidato a Sindaco Paolo Truzzu, lasciasse l’aliga per strada. Una palese assurdità e becera infondatezza. 

Vero è che Cagliari sta subendo un’ondata di maleducazione ad oggi impunita”. 

Ha letto le dichiarazioni dell’opposizione che diceva che questo “sistema va di fatto totalmente migliorato, rivisto e potenziato”? 

Non le ho lette ma conosco bene la storia dell’appalto del servizio igiene del suolo. Per me non è questione di colori politici ma è questione di buonsenso, di igiene da ripristinare, di prevenire e di sanzionare. 

È ora di ripristinare le regole vigilando ogni giorno, con tutti gli strumenti: cellulari o telecamere che siano e, se necessario, sanzionare”. 

Il Presidente del Consiglio Edoardo Tocco invece dice che il Comune sta “risolvendo centinaia di emergenze quotidiane in ogni angolo della città”. È così? 

“Si, così faceva anche Gianni Chessa. Anche a me arrivano decine di messaggi quotidiani sui singoli casi. Una questione che mi impegna per diverso tempo al giorno. Ed è come se il ruolo di consigliere fosse oggi ridotto al mero segnalare i sacchetti selvaggiamente abbandonati. A risolvere le emergenze. Ovvio che non può andare avanzati così, con gli operatori ecologici che, sappiamo benissimo come dice Tocco, hanno dei turni terribili. Sospenderei il sistema dei “mastellini”, rimetterei batterie di cassonetti o mini-isole ecologiche potenziando comunque la pulizia“. 

Da giornalista e scrittore sensibile all’attualità e che si documenta per informare, pensa a quali soluzioni? 

“Mi spiace ma chiederò alla Polizia Municipale di poter attivare, se possibile, un servizio preventivo in borghese e multare chi abbandona i rifiuti. Evidentemente alcune persone vanno sensibilizzare al senso civico, mentre altre ancora sono recidive nell’abbandonare l’immondizia in modo  sistematico: una specie di megalomania del sacchetto”. 

Il più colpito parrebbe il centro storico? 

“Più che altro le strade periferiche mentre sono tanti anche in centro, i sacchetti, specialmente  di umido organico che vengono lanciati anche nei cosiddetti vuoti urbani, al di là delle recinzioni delle proprietà private, abbandonate dove per l’Amministrazione comunale è difficile intervenire tra ordinanze e comunicazioni di rito. Accade in via Baille come in via Timavo”. 

Il caso più curioso?

“Quello all’angolo  tra via Ogliastra e via Anglona, dove tanti cittadini per bene sanno altrettanto bene chi lascia ogni mattina i rifiuti, in un punto ben preciso, accanto ad una palazzina nella quale vivono meno abbienti. Cercheremo di capirne di più nelle prossime ore e però, questo caso non è isolato. Ci ho messo la faccia e l’ho segnalato già quando non ero ancora candidato, 5 mesi fa. Mi rivolsi  alle autorità competenti ma ad oggi, il problema è stato solamente tamponato con me e Edoardo Tocco che mandiamo lettere ovunque e chiediamo agli operatori ecologici di intervenire. Di conseguenza penso che filmerò io stesso chi ama imbrattare la città e inquinare l’aria....”. 

Lei potrebbe usare l’arma del saper comunicare più incisivamente, da giornalista? 

“Si, ma sono in fase di studio del fenomeno, sto chiedendo a tanti cittadini di indicarci nome e cognome di chi abbandona rifiuti, e siamo già in una fase di chiusura della raccolta dei dati. Preferirei però intervenire tra una settimana al massimo, convocando chi di competenza proponendo un tavolo tecnico, in sintonia con gli assessori competenti, il sindaco, e non solo”. 

Insomma è come una guerra? 

“I maleducati abbandonano, il Comune fa pulire, e così più volte al giorno. Una battaglia impari, perché a pagare è sempre pantalone cioè il Comune, chi paga la Tari, dunque i cittadini onesti e per bene”. 

È vero che a proposito di Tari, l’evasione riguarderebbe più di 20 mila persone?

“Si, forse 25.000. Se pagassero tutti, la bolletta si ridurrebbe per tutti tutti, e l’Amministrazione potrebbe venire incontro ai cittadini che non hanno i soldi per pagarla, anche a fronte di un reddito pari a zero. Un aspetto che probabilmente, chi faceva parte del precedente esecutivo comunale, non aveva colto. Ed ora eccoci qui, a domandarci perché i rifiuti siano presenti in ogni dove in città, e come mai continuino a farci perder tempo”.

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