Oristano

Crisi sanitaria. Il Comitato per il diritto alla salute della provincia di Oristano: “Le soluzioni ci sono, basta volerlo”

“A pochi giorni dalle elezioni politiche e con le regionali che si avvicinano in molti cercano di rifarsi il look"

Crisi sanitaria. Il Comitato per il diritto alla salute della provincia di Oristano: “Le soluzioni ci sono, basta volerlo”

Di: Redazione Sardegna Live


“Il Comitato per il diritto alla salute della provincia di Oristano osserva con piacere il risveglio della comunità politica e sindacale uscita dal letargo dopo anni di pausa. La lettura dei quotidiani degli ultimi giorni rivela ciò che dei comuni cittadini, uniti con un solo obiettivo, ovvero la difesa della sanità pubblica, denuncia da anni: le soluzioni ci sono, basta volerlo”.

Inizia così la nota del Comitato per il diritto alla salute della provincia di Oristano.

“A pochi giorni dalle elezioni politiche e con le regionali che si avvicinano in molti cercano di rifarsi il look. Notiamo con piacere – continua il Comitato - che la dottoressa Mele, ex leghista, attualmente in quota riformatori, che per quasi quattro anni non ha mai preso posizione contro l’assessore Nieddu suo compagno di partito, facendo orecchie da mercante tutte le volte che veniva chiamata in causa, improvvisamente trova le soluzioni per risolvere la crisi sanitaria. Vorremmo dire alla dottoressa che aumentare da 1500 a 1900 il numero di pazienti di ogni medico di base non è certo un modo di garantire un’assistenza adeguata, a meno che non voglia relegare i suoi colleghi sempre più nel ruolo di meri prescrittori di ricette”.

“Probabilmente negli anni in cui è stata fianco a fianco all' assessore Nieddu non è stata informata che dal 2018 è in vigore il Decreto Calabria grazie al quale anche la nostra Regione, in emergenza sanitaria, avrebbe potuto assumere con regolare contratto gli specializzandi dal 3° anno in poi, i quali sotto tutoraggio e proseguendo anche la preparazione teorica, avrebbero potuto essere determinanti per risolvere la carenza degli organici. Bastava volerlo. Invece, si è preferito pensare a soluzioni di tipo privatistico con i cosiddetti ‘medici in affitto’, utilizzando fondi che sarebbero potuti servire per incentivare le stabilizzazioni e le assunzioni del personale sanitario precario”.

Infine, il Comitato per il diritto alla salute della provincia di Oristano parla ai sindacati: “I cittadini si aspettano una forte presa di posizione, magari con l’organizzazione di una grande manifestazione regionale che coinvolga tutte le categorie”.

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