Olbia

Emergenza Sanità a Olbia e Alghero. Nizzi sbotta, mentre "Conoci fa il PR per le feste"

I consiglieri di opposizione di Alghero non risparmiano il primo cittadino: "Mentre Nizzi chiama alla rivolta il nostro Conoci è concentrato su fuochi d'artificio, concerti e tagli di nastro"

Emergenza Sanità a Olbia e Alghero. Nizzi sbotta, mentre

Di: Redazione Sardegna Live


"Due città al nord della stessa Isola. Nell’una il sindaco invita alla rivoluzione contro la sua Regione per un tema serio: la salute dei suoi concittadini. La sanità è allo sfascio. Non si danno risposte di salute. Non si trovano le risorse, anche umane e professionali: medici, oss e infermieri, per farla funzionare. Crescono le liste d’attesa e le attese nel pronto soccorso. Qui, un sindaco che interpreta il suo ruolo a difesa dei suoi concittadini, chiama alla rivolta e richiama l’attenzione di tutti, opposizione compresa, da prima pagina. Siamo a Olbia, al nord-est". 

I consiglieri di opposizione di Alghero (gruppi Per Alghero, Futuro Comune, Sinistra in Comune e PD) elogia in una nota l'operato del sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, sul tema della sanità, a cui confronta quello del primo cittadino algherese, Mario Conoci, criticandone aspramente l'atteggiamento a riguardo. "Nell’altro lembo nordoccidentale - si legge -, l’attenzione del sindaco è sul ritorno dei fuochi d’artificio, sui concerti e i tagli di nastro. Qui, il sindaco, che ritiene di limitare il suo ruolo alla stregua di un PR per le feste, non si occupa di sanità, non si mette a capo di una mobilitazione, non accetta neanche che lo faccia il Consiglio in sua vece". 

"Gli interessano le pagine dello spettacolo, non la rappresentanza dei cittadini e dei suoi diritti. A volte i diritti si ottengono alzando la voce e chiedendo attenzione, da tutti. Indicando la strada. Conoci non è così. Fa il sindaco a modo suo, ci ha detto. A comodo suo, spesso. È già contento di indossare la fascia. Che importa se gli ospedali sono allo sfascio? Se all’ospedale Marino non si opera più? Se non c’è la terapia intensiva e non abbiamo il DEA di primo livello? Se il pronto soccorso è saturo? Se il nuovo ospedale, dato per certo, resta un miraggio? Ben poco. Qualcun altro ci penserà. Nuovo concerto, vecchi fuochi, stessi selfie. Domani è un altro giorno", conclude polemicamente la nota dei consiglieri.

Il riferimento, nella prima parte del comunicato, è alle parole di Nizzi, che ha espresso tutta la sua preoccupazione sulla situazione sanitaria: "Noi vogliamo risposte - ha tuonato il primo cittadino gallurese, durante un consiglio straordinario -. Per quale motivo dobbiamo andare a votare se non otteniamo risposte? Non ci capita più di avere tutte queste persone in consiglio regionale. Ci riuscite voi che sedete a Cagliari a fare quello che si deve?". Nizzi si è appellato un'ultima volta ai consiglieri regionali galluresi: "E' l'ultima chiamata per dire a chi di dovere che vanno fatte le cose. Non le vogliono fare perché pensano che siamo ricchi e potenti? E allora fate la giusta opposizione". 

Lo stesso Fasolino ha fatto mea culpa, scusandosi col personale medico e paramedico "perché non siamo stati capaci di darvi quegli strumenti per fare bene il vostro mestiere". L'assessore regionale al Bilancio ha ammesso: "Siamo indifendibili, tutti. Nessuno escluso", autodenunciando la "mancanza di programmazione" e le "decisioni scellerate prese in passato". "Siamo l'unica regione insieme al Friuli che paga la sanità dal proprio bilancio - ha aggiunto Fasolino -, di questo dobbiamo sederci a discutere. Abbiamo l'onere di capire cosa possiamo fare per modificare lo stato delle cose".

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