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Cresce anche nel Sulcis lo street food. Specie in questi ultimi cinque anni sono aumentati i produttori e gli appassionati di Pani indorau, pani cun cipudda, pani cottu e pani frattau ma anche calamari e pesce fritto da passeggio, frittelline di gianchetti, hamburger gourmet, focacce e pizze. Senza dimenticare le decine di
formaggi tipici, panini con gli insaccati tradizionali, panadas, focacce, pizzette sfoglia, culurgionis, sebadas, fregula condita, i gnocchetti, i raviolini di ricotta. Il tutto arricchitto dalla birra artigianale locale di Sant’Antioco e Carbonia.
“Tutto sempre con il massimo rispetto delle materie prime, delle regole sanitarie e delle tecniche di lavorazione tradizionali – ha dichiarato Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – oltre all’attenzione verso le esigenze alimentari dei consumatori che sono le caratteristiche principali delle nostre produzioni artigiane, da sempre riconosciute per la loro genuinità e specialità”.
“Per questo il nostro plauso va all’International Street Food di San Giovanni Suergiu – ha aggiunto – una manifestazione che è riuscita a unire il valore delle produzioni locali e il gusto del cibo da strada con la cultura gastronomica e la conoscenza delle imprese e delle attività dell’agroalimentare”.
“Crediamo che le Amministrazioni locali, così come fatto da quella di San Giovanni Suergiu in questa importante occasione – queste ancora le sue parole – possano e debbano essere il vero motore della rinascita e della piena valorizzazione dei tanti prodotti alimentari spesso sottovalutati o, addirittura, dimenticati. Abbiamo tutti bisogno di manifestazioni diquesto livello e di lavorare per una concreta e reale crescita delle imprese”.
Secondo i dati rielaborati dall’Osservatorio per le PMI di Confartigianato Imprese Sardegna, su fonte UnionCamere-Infocamere, nel 2018 le imprese registrate come “Attività di ristorazione ambulante” sono 156 e sono cresciute del 56% nell’ultimo quinquennio, contro un totale di 2mila 729 e una crescita media nazionale del + 58,9%. Nel Sulcis queste attività sono 23, equivalenti a +15 attività rispetto al 2013.
“Siamo molto contenti della crescita di queste importanti realtà produttive soprattutto nel Sulcis e in tutto il resto della Sardegna – ha rimarcato Matzutzi – un argine agli esercizi abusivi che minano questo particolare settore che ha l’occasione di diventare opportunità sia per le imprese tradizionali, che innovano e diversificano, sia per le nuove realtà che propongono nuovi stili gastronomici”.
“Lo street food è una realtà viva e creativa – ha ribadito il Presidente – fatta di cuochi, fornai, pizzaioli e rosticcieri, di imprenditori giovani e meno giovani ma tutti accomunati dall’orgoglio di conservare tradizioni familiari o di proporre nuovi sapori. Insomma, è l’artigianato che esprime i valori più veri e autentici della nostra e di altre culture”.
A livello regionale, i dati parlano di 38 attività gestite da under 35 nel 2018 (24,4% sul totale delle imprese) e di 4 imprese gestite da stranieri (2,6%). Tra le province, 56 sono registrate a Cagliari, 48 a Sassari, 15 a Nuoro e 14 a Oristano.
“Il cibo di strada e le tipicità locali – ha concluso Matzutzi – sono due aspetti vitali di una importante cultura agroalimentare artigiana sarda che non si devono escludere ma integrare a vicenda imprese. Per questo è importante individuare le strade da seguire per l'interdipendenza e collaborazione fra queste realtà”.