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Espletato il concorso per la direzione sanitaria della Casa circondariale di Cagliari-Uta. Caligaris: “Una decina i partecipanti”

La presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”: “Uno degli aspetti più delicati della vita all’interno delle carceri”

Espletato il concorso per la direzione sanitaria della Casa circondariale di Cagliari-Uta. Caligaris: “Una decina i partecipanti”

Di: Antonio Caria


“Sono una decina i medici che hanno partecipato al concorso per ricoprire l’incarico di Direttore Sanitario della Casa Circondariale di Cagliari-Uta. Una “rosa” di idonei per titoli ed esperienza professionale a cui dovrà attingere il Commissario dell’Ats per individuare la persona che ricoprirà il delicato incarico. Un ruolo molto importante per le attività della struttura penitenziaria, in cui sono ristretti 576 detenuti per 561 posti, e per il Minorile. Senza contare gli Agenti e l’insieme degli operatori della struttura. Nelle ultime settimane sono stati confermati nel ruolo di facenti funzioni i medici Anita Frau e Sebastiano Forteleoni, quest’ultimo subentrato con il ruolo di coordinatore sanitario a Matteo Papoff, che aveva concluso il suo incarico”.

A renderlo noto è Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, che aveva più volte sollecitato la necessità di dotare la principale Casa Circondariale di un Direttore stabile.

“A caratterizzare il ruolo del direttore sanitario – ha aggiunto – è la gestione dell’intero sistema clinico-sanitario e burocratico, spesso con riferimento all’intera regione e non solo. Oltre a favorire il lavoro dei colleghi dei diversi settori e garantire il controllo sull’efficienza organizzativa, il responsabile della sanità penitenziaria interagisce con la Direzione dell’Istituto e la Magistratura. Impegno quest’ultimo assolto finora dal coordinatore facenti funzioni con positivi riscontri. La gestione riguarda però anche la relazione con i liberi professionisti, qualora il detenuto chieda una visita specialistica o debba produrre una relazione di parte a integrazione di un’istanza. Il Direttore Sanitario infine si occupa dell’inoltro e predisposizione delle domande di invalidità, delle denunce Inail, tiene i rapporti con i Consolati e i Mediatori Culturali, oltre a predisporre o integrare relazioni per l’incompatibilità dietro le sbarre”.

“Quella della Sanità Penitenziaria resta uno degli aspetti più delicati della vita all’interno delle carceri. I medici (e gli Infermieri) si trovano in una condizione particolare dovendo rispettare il giuramento di Ippocrate in un ambiente in cui occorre ottemperare a interessi contrastanti tra esigenze di sicurezza, accesso a misure alternative, richiesta di accertamenti diagnostici, farmaci e perfino strumenti per esami sanitari. Molto difficile talvolta verificare le oggettive condizioni di salute di una persona privata dalla libertà – ha concluso la presidente di Sdr – laddove proprio le sbarre sono la prima causa di gravi problematiche comportamentali e psichiche”.

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