Cagliari

Sardegna tra artigianato e turismo. Confartigianato: “3milioni 200mila arrivi e 15 milioni di presenze”

Matzutzi: “Valorizzare brand Sardegna per creare economia e lavoro”

Sardegna tra artigianato e turismo. Confartigianato: “3milioni 200mila arrivi e 15 milioni di presenze”

Di: Antonio Caria


Secondo il dossier “Imprese e valore artigiano in Sardegna 2019”, realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, più di una 1 impresa su 5, delle 35mila realtà artigiane della Sardegna, è coinvolta, direttamente o con l’indotto, nel mercato turistico regionale.

Sono, infatti, ben 6.574 le piccole e medie aziende che si occupano di attività legate alle vacanze e allo svago: trasporti, ricettività, ristorazione, agroalimentare, servizi turistici, benessere, intrattenimento, attività ricreative e culturali ma anche produzione e vendita di monili, artigianato artistico, abbigliamento e calzature.

Un bene per per queste realtà produttive, grazie anche agli arrivi (3,2 milioni) e alle presenze (15 milioni) del 2018, cresce la domanda di beni e servizi.

A livello provinciale Cagliari raggruppa 2mila 621 imprese (il 19,8% delle imprese artigiane coinvolte rispetto al totale iscritto nella Camere di Commercio), Sassari 2mila 292 (18,4%), Nuoro 1.242 (19,4%) e Oristano 419 (15,6%).

“Il “brand” Sardegna deve essere da impulso per la nascita di nuove imprese artigiane – ha adichiarato Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – ciò lo si può fare continuando a investire nel Prodotto, nella Programmazione e nella Promozione e, soprattutto, credendoci. In ogni caso, è necessario tenere sempre ben presente come l’artigianato non significhi solo attrazione turistica, ma anche valorizzazione di tutta la filiera di servizi che genera ricadute positive sull’intera economia di un territorio”.

“Il turismo e le imprese artigiane collegate, rappresentano quindi uno dei settori fondamentali per l'economia della regione – ha aggiunto – purtroppo, come tutte le altre attività, negli anni passati hanno sofferto particolarmente la crisi a causa della ridotta disponibilità economica delle famiglie, dell’insufficiente disponibilità, del costo dei mezzi di trasporto (aerei e navi in primis) e dell’inadeguata programmazione turistica”.

“Gli oltre 3 milioni di arrivi e i circa 15 milioni di presenze – ha aggiunto Matzutzi –  ci dicono di lenta ma costante ripresa dei flussi turistici e della crescita della disponibilità economica dei nuclei famigliari. Questo ci deve spingere a lavorare ancora più duramente per riguadagnare posizioni sul fronte dell'attrattività, dell’artigianato, dell’ambiente e della cultura, che rappresentano i motori della nostra economia. Infine a livello regionale vanno intensificati gli sforzi per restituire competitività alla nostra offerta turistica e valorizzare le eccellenze del Made in Sardegna che hanno reso famosa la nostra isola nel mondo mentre, a livello nazionale, è necessario continuare a stimolare i consumi delle famiglie”.

A detta dell’Associazione Artigiana, inoltre, è fondamentale, che le imprese, in particolare quelle artigiane, mettano a disposizione del turista non solo la più ampia gamma di prodotti e sensazioni, ma anche tutta la loro “artigianalità, come accade nel turismo esperienziale.

“Il questo nuovo e particolare turismo è indispensabile per soddisfare al meglio le nuove esigenze del turista moderno – ha concluso il Presidente – sempre più alla ricerca della tipicità, di esperienze nuove, da vivere in prima persona e che solo una realtà artigiana può dargli. Quindi l’artigianato deve, e dovrà, ricoprire sempre un ruolo di primo piano all’interno dello sviluppo strategico del turismo nella nostra regione”.

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