Osini

"Mino Pizza Truck": a Osini la prima pizzeria mobile della Sardegna

L'idea nata da un giovane pizzaiolo del posto e dalla sua fidanzata: "Ogni giorno un'esperienza diversa sempre alla portata del cliente"

Di: Giammaria Lavena


Osini è un piccolo centro in provincia di Nuoro, situato nella subregione barbaricina dell'Ogliastra. Qui Mattia, giovane pizzaiolo del posto, per anni ha svolto la professione, sfornando e mettendo al servizio della comunità la sua arte. Tuttavia, spinto dalla necessità di mettersi in proprio e di ampliare la sua clientela, con una felice intuizione ha architettato nel 2018, insieme alla compagna Benedetta, una "pizzeria mobile". Una (probabile) novità nel panorama regionale, poiché non ci è data conoscenza di attività simili in Sardegna. Ma come è maturata l'idea, e di cosa si tratta nello specifico? "Ero stufo di lavorare come dipendente - racconta il pizzaiolo a Sardegna Live -. Inizialmente il mio sogno era quello di aprire una pizzeria nel mio paese, tuttavia si presentava il problema dell'esiguo numero di abitanti, che non mi avrebbe garantito di compensare le spese". 

E' a quel punto che è nata Mino Pizza Truck: "Ho proposto alla mia ragazza: perché non proviamo a chiedere se sia possibile realizzare un mezzo che ci permetta sia di spostarci che di lavorarvi all'interno?". Ed ecco che, tramite dei prolungati contatti con un'agenzia, si è riusciti a trovare un progetto che permettesse la creazione del mezzo desiderato: "Un basamento viene poggiato su un carrello e viene utilizzato uno stampo in vetro resina, in questo caso uguale a quello del mio Volkswagen T1, creando così la stessa struttura però vuota al suo interno", spiega Mattia.

Un lavoro, fra ideazione e attuazione del progetto, che ha trovato piena realizzazione nel settembre del 2019. Soltanto pochi mesi più tardi si sarebbe abbattuta sull'isola e sul mondo intero l'ondata pandemica. Quest'ultima ha frenato l'attività della pizzeria mobile, senza tuttavia gravare su di essa eccessivamente: "Noi rientravamo nella categoria di artigianato come 'cibo d'asporto'. Durante il primo lockdown (quello di marzo 2020) fummo costretti a fermarci. Ricordo bene che ci trovavamo nel nostro paese, a Osini, in preparazione per la creazione di un centinaio di pizze, quando sono sopraggiunti i carabinieri spiegandomi che avrei dovuto ritirare tutto. Nel secondo lockdown, poiché venne permesso alla clientela di ritirare il cibo d'asporto o alle attività di consegnarlo a domicilio, non abbiamo avuto grandi problemi".

Nella novità, Mattia spiega quali sono stati i vantaggi e quali gli svantaggi rispetto a una classica pizzeria: "Lo svantaggio principale sta nel non poter dar vita a un giro di clientela ben preciso, dal momento che ci si sposta di continuo. Ogni nostra giornata di lavoro è associata a una piazza diversa; per esempio: se il lunedì ci troviamo a Ulassai, il martedì è Ussassai e il mercoledì a Gairo...". Discorso diverso per la stagione estiva, dove, "un sabato e una domenica al mese li prendiamo 'liberi' per dedicarci a qualche evento in particolare o a serate private". "I vantaggi - spiega - sono questi: innanzitutto potersi organizzare in base alle esigenze del cliente, preparando il lavoro a seconda del tipo di richiesta. Un altro è legato al fatto di non dover sperare ogni giorno che vengano le solite 6-7 persone che ti garantiscano la giornata di lavoro. Se infatti vediamo che, in un determinato periodo, un determinato centro non risulta fruttuoso, abbiamo la possibilità di spostarci in un altro che in quella stagione ha una maggior affluenza di persone".

Non è più il cliente, dunque, che segue sfizi e bisogni, ma è lui stesso ad essere seguito e "coccolato" ovunque si presenti l'occasione. Un metodo di lavoro che, col tempo, ha assunto meccanismi sempre più rodati, ottenendo ottimi riscontri dalla clientela: "Insieme alla mia fidanzata - assicura Mattia - facciamo sempre il possibile per aggiornare le nostre competenze: ogni nuova richiesta del cliente ci spinge a conoscere sempre più per poter soddisfare le varie esigenze. Sin dall'inizio abbiamo trovato grande approvazione dall'altra parte e questo non può che essere gratificante".

Col tempo, inoltre, si sta portando avanti anche un processo di "fidelizzazione" del cliente: "Il raggio d'azione della nostra pizzeria mobile è limitato all'area nella quale rientra anche il nostro paese - conclude il giovane lavoratore -. Essendo sempre presenti in quei centri, infatti, diamo continuità al nostro lavoro e riusciamo a imporci come punto di riferimento in quella zona. Questo è l'obiettivo che vogliamo consolidare nei prossimi mesi".

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