Nuoro

Corruzione: arresti domiciliari per il presidente e il direttore generale del Consorzio Industriale Provinciale di Nuoro

Tutti i dettagli dell'operazione denominata “IL SISTEMA”

Corruzione: arresti domiciliari per il presidente e il direttore generale del Consorzio Industriale Provinciale di Nuoro

Di: Redazione Sardegna Live


Nella mattinata odierna, i militari della Compagnia Carabinieri di Ottana, con il supporto della Compagnia di Lamezia Terme e del Provinciale di Pescara hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di 6 persone che sono a vario titolo ritenute responsabili di reati corruttivi.

I provvedimenti, che hanno interessato le Province di Nuoro, Pescara, Catanzaro e Cagliari, sono stati emessi dal G.I.P. del Tribunale di Nuoro, su richiesta della Procura della Repubblica di Nuoro, e sono frutto dell’indagine denominata “IL SISTEMA” sviluppata dall’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Ottana che ha fatto emergere l’esistenza di una rete di rapporti corruttivi tra pubblici ufficiali ed esponenti di alcune realtà imprenditoriali finalizzati ad assoggettare la gestione del danaro pubblico all’interesse privato.

Sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, nonché alla misura cautelare della sospensione dell’esercizio dai rispettivi pubblici uffici, il Presidente ed il Direttore Generale del Consorzio Industriale Provinciale di Nuoro, rispettivamente Pier Gavino Guiso e Salvatorico Mario Serra.

È stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di dimora all’imprenditore calabrese Tonino Marchio, al consulente/mediatore di società operanti nel settore dei rifiuti Donato Sabatino , al Direttore Generale della Società Antica Fornace Villa di Chiesa Antonio Busi e all’intermediario e consulente predetta società Luigi Zilli.

Gli esiti d’indagine, come spiegato dai Carabinieri, attengono a due macro vicende identificabili nei rapporti tra i vertici del Consorzio Industriale Provinciale di Nuoro e due differenti realtà societarie, una operante in Calabria nel settore del trattamento dei rifiuti e l’altra operante nell’area industriale di Ottana.

La prima macro vicenda, da una parte, hanno fatto sapere gli investigatori, riguarda gli accordi collusivi atti a condizionare la procedura di scelta del contraente nella gara d’appalto per l’assegnazione dei lavori per la realizzazione di una piattaforma per il trattamento di rifiuti, finanziata dalla Regione Sardegna con uno stanziamento di 2 milioni e mezzo di euro che il C.I.P. di Nuoro aveva in previsione di bandire, e, dall’altra, l’istigazione alla corruzione caratterizzata dalla richiesta di denaro contestata ai vertici del predetto Ente, per condizionare la procedura d’assegnazione dei lavori per lo svuotamento e bonifica di una vasca contenente rifiuti speciali, entrambi gli affidamenti a favore di società di un imprenditore di Lamezia Terme (CZ), facenti capo a Tonino Marchio.

Gli accordi illeciti sarebbero stati mediati dall’ingegnere e consulente Donato Sabatino, che di fatto avrebbe reso possibile il collegamento tra i pubblici ufficiali e l’imprenditore  finalizzati a far ottenere a quest’ultimo l’affidamento degli appalti in questione.

Nella seconda vicenda sarebbe stato concluso un accordo illegale tra Presidente, Direttore del C.I.P. e il Direttore della Società Antica Fornace al fine di eludere, hanno spiegato i Carabinieri, la procedura competitiva e a consentire la sottrazione di alcuni lotti, d’interesse per quella società, dalla gara pubblica di terreni destinati in concessione trentennale per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. Accordo e attività che sarebbero state mediate dal procuratore dell’Antica Fornace Villa di Chiesa Luigi Zilli per consentire su tali lotti l’avvio di una trattativa privata nella quale l’Antica Fornace non avrebbe avuto concorrenti. 

Nell’attività d’indagine espletata sarebbero stati raccolti elementi utili a inquadrare i rapporti tra gli indagati e a chiarire come vengano affrontate e risolte le questioni per non creare problemi all’attività della società Antica Fornace, tentando di avere come contropartita l’assunzione presso detta azienda di persone d’interesse per i pubblici ufficiali.

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