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Nasce a Sassari il comitato "Fermiamo la Guerra". La presentazione si terrà venerdì 10 giugno alle ore 18.30, in Piazza Castello. "Da oltre tre mesi - si legge in una nota del comitato - il tema della guerra in Ucraina occupa le nostre vite. La guerra devasta innanzitutto i popoli e le persone che la subiscono, ma è un male che si propaga. Senza confini. La guerra ci riguarda tutte e tutti. Ci riguarda perché attraverso l'aumento della spesa militare e la crescita dell'inflazione peggiora le nostre condizioni di vita. Ci riguarda perché viviamo in Europa e il nostro continente rischia di essere lacerato da una ferita che dividerà, ancora di più, l’Est e l’Ovest del mondo. Ci riguarda perché viviamo in Sardegna e la nostra terra subirà (già subisce) un ulteriore aumento delle esercitazioni militari".
"La maggioranza delle cittadine e dei cittadini si dichiara contraria all’invio di ulteriori armi in Ucraina. Vogliamo che questa volontà sia ascoltata e tradotta in decisioni politiche - spiega -. Ci impegniamo, a partire dal nostro territorio, per promuovere una politica di ripudio della guerra e di tutto ciò che la guerra comporta". Il comitato Fermiamo La Guerra racconta di essersi organizzato intorno a una piattaforma programmatica di otto punti, che sono i seguenti:
1. "Opposizione ferma e decisa alla guerra e a tutte le guerre".
2. "Cessate il fuoco e avvio di una vera trattativa di pace tra tutti gli attori del conflitto in Ucraina".
3. "Solidarietà piena alle popolazioni vittime della guerra ma nessun invio di armi alle parti coinvolte".
4. "No all'aumento delle spese militari e destinazione dei risparmi alla scuola, alla sanità, ad una vera riconversione ecologica, al welfare, alle politiche attive del lavoro".
5. "No all'industria di morte, alla produzione e al commercio di armi. L'industria delle armi impoverisce i popoli creando artificialmente scontri e conflitti fra gruppi etnici e stati che poi sfociano in guerre. Creando il circolo vizioso: più armi - più guerre - più profitti - più povertà e diseguaglianze".
6. "No alle servitù militari in Sardegna, dismissione dei poligoni e restituzione delle aree militarizzate alla comunità dei sardi dopo la bonifica dei siti".
7. "Per una Sardegna, un'Italia e un'Europa dei popoli, attori e costruttori di pace e di convivenza pacifica".
8. "Per una cessione di sovranità solo a organizzazioni internazionali - Onu rigenerato e riformato e sue articolazioni - che abbiano il compito e il potere di imporre la pace e di favorire la risoluzione pacifica delle controversie internazionali".
"Proponiamo questa piattaforma - conclude il comitato - a tutte le persone che rifiutano la guerra in Ucraina e tutte le guerre".